"Ringrazio chi ha lavorato con me e ringrazio per l'opportunità e la fiducia che mi sono state date, ma non ci sono più le condizioni per andare avanti". Rosalia Marino, direttore reggente del carcere Lorusso e Cutugno, lascia la direzione del penitenziario torinese.
Arrivata nel luglio 2020, dopo l'avvio di una inchiesta per torture, avrebbe potuto diventare titolare ma ha scelto di tornare a dirigere quello di Novara. Sarà sostituta temporaneamente da Cosima Buccoliero. "Ho deciso di rinunciare all'incarico di direttore titolare per il profondo rispetto che nutro per me stessa e per il mio lavoro - ha spiegato - Quando ho letto del carcere dii Torino come 'il peggiore di tutta Italia, il carcere della vergogna', mi sarei aspettata un moto di indignazione, di rabbia, una qualsiasi reazione da parte di coloro che vivono e lavorano in questo carcere da anni. Ma non è accaduto e ho capito che il mio lavoro qui era finito. Ero davvero da sola".
"Quello di Torino è l'istituto penitenziario più complesso e articolato d'Italia. Ho cercato di focalizzare il mio lavoro sul miglioramento delle criticità, in primis l'assistenza sanitaria, il sovraffollamento, la presenza di numerosi circuiti detentivi, l'urgente necessità di aprire il carcere al territorio che conta, alle aziende, al mondo delle imprese. Poi abbiamo effettuato molti lavori di manutenzione, oltre ad altri di prossima realizzazione", ha concluso Rosalia Marino.
"A dicembre – dopo la denuncia di Antigone – avevo svolto un sopralluogo nel reparto 'Sestante' del carcere e nell'occasione avevo avuto la possibilità di conoscere la direttrice Marino, apprezzandone la determinazione e l’energia.
Ora, nel leggere con dispiacere le motivazioni che la spingono ad andarsene, non posso che confermare quanto la direttrice lamenta, e che era emerso chiaramente già al momento del mio sopralluogo". Così, in una nota, la deputata Jessica Costanzo (Alternativa).