Chiamato anche ‘Lou Mur’ – il ‘muro di Bobbio’ o ‘saraceno’ – non tutti riescono a trovarlo quando da borgata Podio salgono a quella semi diroccata di Sarsenà. L’aggettivo ‘saraceno’ deriva dalla presenza leggendaria di quella popolazione nelle borgate sopra Bobbio Pellice, ma l’unica certezza è che si tratta di una costruzione molto antica e che ha bisogno di un intervento urgente per essere salvata. A lanciare l’appello è Emanuela Durand, accompagnatrice naturalistica della Val Pellice: “Qualche giorno fa ho postato una sua foto su Facebook, raccontando il suo stato attuale, e il post ha registrato un sacco di visualizzazioni e condivisioni, stimolando i commenti di persone molto più preparate di me dal punto di vista storico”.
Il muro potrebbe risalire al decimo o undicesimo secolo, lo si incontra abbandonando la mulattiera che sale a Sarsenà e inoltrandosi nella borgata. Si trova su un tragitto amato da residenti e turisti che porta fino e Serre Sarsenà, sul versante soleggiato della montagna. Un percorso panoramico su Bobbio Pellice e poi sul Vallone degli Invincibili.
Oltre a mancare completamente la segnaletica che potrebbe aiutare gli escursionisti a trovare il muro, la parete è a rischio crollo: “All’interno dell’edificio c’è un albero ormai morto e che potrebbe cadere da un momento all’altro abbattendolo – avverte Durand –. Inoltre, in parte era già stato rattoppato ma con una tecnica completamente diversa”.
Il sindaco di Bobbio Pellice, Mauro Vignola, raccoglie l’appello dell’accompagnatrice naturalistica ma spiega che il Comune ha bisogno di aiuto per valorizzare e salvare il luogo dall’abbandono: “Ciò che possiamo fare subito è tagliare l’albero pericolante ma per mettere in sicurezza il muro ci vuole un intervento più sostanzioso. Tuttavia non sappiamo a che porta bussare per ottenere un finanziamento – ammette –. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a trovare il modo”. Vignola lancia l’idea della nascita di un comitato che affianchi l’ente negli interventi di messa in sicurezza e di valorizzazione del luogo: “Si dovrebbe lavorare sulla segnaletica per rendere accessibile quella che è una testimonianza storica unica nella nostra valle”.