Dalla sede realizzata con olio di gomito e aiuto della comunità alle manutenzioni del territorio. Sono stati 90 anni intensi quelli del Gruppo Alpini di San Germano e Pramollo che nel fine settimana ha festeggiato il compleanno, con il Coro Bric Boucie della Sezione Ana di Pinerolo.
Le attività del Gruppo, che rientra nella sezione di Pinerolo, sono cominciate ufficialmente nel 1932 come Gruppo Alpini di San Germano Chisone, per iniziativa di una comitiva di giovani che, per la maggior parte, aveva combattuto durante la Grande Guerra del 1915/1918, ed il primo capogruppo fu Isidoro Rosia, cui sono succeduti Giosuè Bertalot e Adolfo Sappè.
Una storia strettamente intessuta con quella della comunità.
Nel 1954 Pramollo è divenuto Comune autonomo, ma il Gruppo Alpini ha continuato ad essere unico, prendendo la denominazione di Gruppo Alpini di San Germano Chisone e Pramollo.
L’impegno da sempre è quello di fare volontariato in ambito civile e sociale, principalmente a servizio del Comune e del gruppo sportivo, ad esempio per quanto concerne la manutenzione e pulizia di strade e sentieri di montagna, oppure il restauro del fabbricato in località ‘Pra Punsun’, di proprietà del professor Emanuele Griset, che l’ha concesso al Gruppo per scampagnate e cene.
Nel 1982, in occasione dei cinquant’anni dalla fondazione, venne inaugurata la fontana degli Alpini all’interno del parco comunale.
Nel 1996, con il materiale messo a disposizione dal Comune, il Gruppo Alpini costruì la staccionata di legno lungo il torrente Risagliardo.
Durante l’estate del 1988 venne risistemata la croce in vetta al Gran Truc, con alla base una casetta per il libro di vetta, ed in seguito venne costruita anche la fontana di borgata Friera.
Nel 2005 è stato rifatto il ponte di legno sul sentiero che porta al Tichoun, sistemato il parco giochi per i bambini dell’asilo, riposizionato il monumento in piazza Martiri della Libertà, e sono state ripulite tutte le targhe dei Caduti nei Viali nella Rimembranza di San Germano Chisone, Pramollo e della Turina.
Nel 2006, in collaborazione con il Comune di San Germano Chisone e il proprietario dell’ex cotonificio Widemann è stato rifatto il ‘Ponte dei Puff’ come era in origine, con la struttura in legno.
Si ricorda anche la partecipazione nell’Alessandrino a seguito dell’alluvione nel 1994.
Sono poi parecchi gli Alpini ed aggregati che competono in varie discipline come corsa in montagna, mountain bike, sci di fondo, sci alpino e alpinismo, partecipando a gare locali come Gruppo Alpini di San Germano Chisone e Pramollo, ed a livello nazionale con la sezione di Pinerolo.
Nel 1967 divenne capogruppo l’avvocato Mario Borgarello, sostituito nel 1983 da Ivo Avondet, che rimase alla guida fino alla sua scomparsa, l’otto luglio del 2000. Con l’assemblea di novembre è stato eletto Carlo Travers, tuttora Capogruppo.
Dal luglio 2002, in occasione dei festeggiamenti per il settantesimo anno di fondazione, l’attuale sede del Gruppo, situata a monte degli impianti sportivi di San Germano Chisone, è intitolata al cavaliere Ivo Avondet.
“Ivo c’era ancora, era il nostro Capogruppo, parliamo del 1994, quando l’allora sindaco di San Germano, Roberto Bergeretti, mi disse di non riuscire a trovare una sede per noi Alpini, ma che c’era un pezzo di terreno libero a monte degli impianti sportivi e, se si fosse trovato un prefabbricato, sarebbe stato possibile montarlo lì – ricorda Travers –. Io avevo saputo da Guido Rivoira che a Tarcento, in Friuli, stavano smontando i prefabbricati usati per il dopo terremoto del 1976. Così io, Ivo e Guido ci siamo attivati subito e il 12 novembre siamo andati a vedere in che condizioni fosse, e come si doveva procedere per smontarlo e trasportarlo”.
Il 2 febbraio 1995 un gruppo di dieci persone si recò nuovamente a Tarcento, e in due giorni il prefabbricato venne smontato, caricato sul camion e trasportato a San Germano Chisone.
“Dovemmo lasciare a Tarcento il tetto che era di eternit, le pareti interne di cartongesso e l’isolante del tetto che era in paglia di vetro – prosegue Travers – Il 20 febbraio 1995 cominciarono i lavori di pulizia, tracciatura e fondamenta sull’area prestabilita. Alla fine del 1995 avevamo montato tutta l’intelaiatura, coperto con lamiere, montato le pareti esterne, i tramezzi interni e fatta la gettata di cemento per i pavimenti; oltre a questi lavori avevamo anche fatto gli allacciamenti per la luce e per l’acqua”.
I lavori per la costruzione della sede – un pezzo di Friuli nel Pinerolese – sono terminati nel 1998, per un totale di 4.817 ore di lavoro e 41.857.500 lire di costo: “Le ore di lavoro sono state fatte dai soci, mentre per la parte finanziaria c’era già un po’ di denaro in cassa, ma abbiamo ricevuto molteplici offerte da soci, Amministrazione Comunale e privati che hanno offerto materiale” conclude Travers.