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Economia e lavoro | 19 luglio 2022, 10:32

"Caldo soffocante e ritmi insostenibili", a Mirafiori gli operai incrociano le braccia

Dopo il nuovo volantinaggio di ieri e le assemblee di oggi, una per turno, la Fiom ha proclamato lo sciopero. Lazzi: "Fanno profitti su lavoratori di 54 anni di media"

sciopero mirafiori

"Caldo soffocante e ritmi insostenibili", a Mirafiori gli operai incrociano le braccia

Nuovo sciopero alle Carrozzerie di Mirafiori. Dopo il volantinaggio di ieri, con la proclamazione delle assemblee sindacali di oggi, gli operai dello storico stabilimento hanno incrociato le braccia per ribadire la propria contrarietà alla situazione lavorativa in cui si trovano.

Fiom denuncia: "Ritmi insostenibili con il caldo"

"Ritmi di lavoro troppo intensi che con il caldo insopportabile di queste settimane procura moltissimi disagi", spiegano dalla Fiom Cgil in una nota ufficiale. E Gianni Mannori, responsabile Fiom di Mirafiori aggiunge: "Stiamo ancora aspettando che la dirigenza chiami i rappresentanti dei lavoratori per trovare delle soluzioni e alleviare il disagio in officina. In questi giorni di caldo torrido, all’interno della fabbrica si raggiungono temperature altissime e il lavoro in catena di montaggio ha dei ritmi troppo elevati. Le persone non ce la fanno, stanno patendo, hanno in media 54 anni e nonostante ci mettano tutto l’impegno possibile non riescono a stare dietro la produzione".

Lazzi: "Inaccettabile la chiusura al dialogo di Stellantis"

Un allarme rilanciato anche da Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino: "L’atteggiamento di chiusura al dialogo di Stellantis è inqualificabile. Un gruppo mondiale che fa profitti altissimi soprattutto grazie a chi lavora nelle officine e negli uffici, con un amministratore delegato che guadagna 600 volte quello che guadagnano gli operai, si rifiuta di trovare delle soluzioni per far stare meglio i lavoratori, soprattutto in queste giornate di caldo infernale".

"Stanno svuotando la fabbrica mandando via persone e appena c’è un po’ di produzione da fare pretendono che chi è rimasto faccia il lavoro doppio - aggiunge Lazzi - Tutto questo solo per non perdere qualche euro di profitto, davvero assurdo. Dovrebbero vergognarsi. Ecco perché se non ci saranno soluzioni siamo determinati ad andare avanti".

Massimiliano Sciullo

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