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Viabilità e trasporti | 09 agosto 2022, 12:40

Navette a guida autonoma a Torino: partiti i primi test su strada delle navette in zona Ospedali [FOTO e VIDEO]

In questa prima fase, i minibus “autTOnomo” raccoglieranno i dati utili alla circolazione, ma i primi passeggeri potranno iniziare a salire (a chiamata tramite app) solo dal prossimo ottobre

mezzi zona ospedali

Procede la sperimentazione dei mezzi a guida autonoma in zona ospedali

Partecipa alla mobilità del futuro”: è questa la scritta che campeggia sul lato esterno degli shuttle auTOnomo, le nuove navette a guida autonoma che proiettano Torino all'avanguardia del settore dei trasporti: realizzati dall'azienda francese Navya, i mezzi hanno iniziato tra ieri e oggi i primi test su strada in zona Ospedali e nei prossimi mesi verranno ulteriormente perfezionati prima di poter accogliere i primi passeggeri in autunno.

Le fasi del progetto

Il progetto, finanziato grazie ai fondi europei del progetto Show, è coordinato dalla Fondazione Links e gestito da GTT in collaborazione con diversi partner tra cui 5T e con il supporto della Città di Torino, della Città della Salute e non solo. In questa prima fase, i minibus raccoglieranno tutti i dati necessari alla circolazione su un percorso che si snoda tra via Ventimiglia, via Cortemilia, via Genova e corso Spezia, mentre tra ottobre e novembre verrà realizzata la sperimentazione vera e propria: i cittadini, infatti, potranno prenotare gratuitamente attraverso l'app auTOnomo GTT; si tratta di un'importante novità soprattutto per chi deve recarsi in ospedale.

Le caratteristiche di auTOnomo

AuTOnomo ha un totale di 14 posti, di cui 11 a sedere e 3 in piedi, ed è accessibile a persone con disabilità attraverso un'apposita pedana: “Al momento - spiega Thomas Zaplana di Navya, uno dei tecnici impegnati nei test su strada – stiamo programmando gli shuttle in modo che possano capire come guidare per le strade di Torino: i mezzi sono dotati di GPS e sensori per riconoscersi nel traffico e per riconoscere il punto esatto in cui si trovano; sarà comunque sempre presente un operatore a bordo per intervenire in caso di necessità improvvise”.

Marco Berton

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