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Attualità | 05 settembre 2022, 16:42

Addio a don Piero Stavarengo, “persona accogliente e amante degli scherzi”

Ex cappellano delle Vallette di Torino e professore di religione alle medie di Vigone, centinaia di ragazzi lo ricordano per il suo impegno per Casalpina

Don Piero Stavarengo, il primo a destra in alto

Don Piero Stavarengo, il primo a destra in alto

Chi lo ha conosciuto ricorda la sua 127 rossa, piena di biscotti, che saliva ai campi di Casalpina a Mompellato e a Cesana. Don Piero Stavarengo è stato un prete che ha amato i giovani e che non ha mai chiuso la porta in faccia a nessuno: “Era una persona accogliente e un prete onesto, quello che diceva lo praticava” è il ricordo di Anna Peiretti, ex responsabile dell’Acr regionale.

Don Stavarengo è mancato stamattina all’età di 83 anni. Era nato nel 1938 ad Asmara in Eritrea ed il 21 settembre 1968 era stato ordinato sacerdote. Nel 1972 era diventato assistente dell’Azione cattolica ragazzi, iniziando a impegnarsi nei soggiorni di Casalpina, ma anche promuovendo la nascita di gruppi come quello di Piscina e Scalenghe. Per 12 anni, fino al 1984 ha insegnato religione alle scuole medie di Vigone, dopo, fino al 1993, è stato parroco di Carignano. Da qui era stato trasferito al carcere delle Vallette di Torino come cappellano, dove è rimasto fino al 2013.

“Quando vivevo a Piscina, ricordo che veniva spesso a pranzo da noi, perché aveva aiutato le mie sorelle e altri giovani a mettere in piedi l’Acr – racconta Paola Salvai, presidente della Pro loco di Vigone –. Mio padre invece gli dava una mano nei lavoretti di manutenzione a Casalpina. Lui sapeva come coinvolgere famiglie di laici in varie iniziative”.

“Nessuno può dire che sia passato invano – aggiunge –, è una persona che tutti ricordano perché non ti faceva mai sentire diverso ed era capace di incantarti quando raccontava delle storie, con cui trattava i temi spirituali”. Preferiva infatti le storie alle classiche prediche e metteva in campo le sue doti teatrali: “Aveva fatto la scuola di teatro di Macario e si vedeva – rivela Peiretti –. Inoltre amava fare magie e fare scherzi. Una volta ha detto che al campo era partita un’epidemia di scarlattina e tutti i genitori telefonavano per avere informazioni”.

Domani, martedì 6, alle 18,45, alla parrocchia del Vianney di Torino e alle 20,30 a quella di Carignano si terrà il rosario. Mentre il funerale si svolgerà mercoledì a Carignano, alle 9,30.

Marco Bertello

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