Cuochi, produttori, attivisti, giovani ed educatori: sono 16 i delegati della rete ucraina di Slow Food presenti a Terra Madre, in programma al Parco Dora fino al 26 settembre (LEGGI QUI). Donne che arrivano da tutto il paese e hanno portato sotto le arcate ex industriali tutti i sapori di una terra martoriata da febbraio dalla guerra.
Dal sale di caviale alla marmellata di pigne
E così curiosando tra gli scaffali si trovano le spezie della Bessarabia, fatte ad Odessa. Timo per piatti di carne e verdure, paprika affumicata, mirudia (un mix di menta, aneto, prezzemolo, foglie di cipolla, foglie di aglio e fieno greco) e sale di caviale ideale per tagliatelle, purè e da mescolare con il burro. Accanto le Fuchips, patatine di lino: la loro storia inizia nel 2015, in un piccolo laboratorio della città di Vyshhorod. C'è posto per il dolce, con le marmellate di Poltala, fatte con ingredienti particolari come i petali di rosa, le noci verdi e le pigne.
Chi è scappato dalla guerra
I delegati presenti nello stand provengono, così come i prodotti portati a Torino, da diverse città: Bessarabia, Zakarpattia, Lviv, Ivanoz-Frankivsk e Kiev. Alcuni membri della rete ucraina di Slow Food, che abitavano a Mariupol o vicino al confine russo, sono stati costretti a lasciare le loro case perché vivere lì era troppo pericoloso.
Una donazione per gli allevatori
L'Ucraina ha partecipato per la prima volta a Terra Madre nel 2012, quindi quest'anno è il decennale. Un anniversario segnato da una guerra, che irrompe anche alla manifestazione di Torino. Nello stand infatti si raccolgono donazioni per aiutare contadini ed allevatori, la cui fattoria è stata distrutta o danneggiata tra i bombardamenti. Tra le emergenze quella di comprare mangimi, foraggio e fieno per gli animali.