"La risalita del Covid è strutturale, per il ritorno ad abitudini che l'estate aveva cambiato e un allentamento dei vaccini. Ma non è dovuta a nuove varianti. Potremmo aspettarci una discesa, a breve, ma sarà un andamento a saliscendi. Bisogna essere pronti a tenere la situazione sotto controllo. Il richiamo non è alle persone, ma alle istituzioni e alla sanità pubblica". Debutto ufficiale per Alessandro Vespignani alla guida di Fondazione Isi, creatura tutta torinese che da tempi non sospetti studia i big data e i cosiddetti sistemi complessi.
Si tratta di uno dei massimi esperti al mondo di modelli epidemiologici e Scienza delle previsioni. E negli ultimi anni è diventato anche un volto noto in tv, proprio per parlare di pandemia.
Sulla pandemia si è sbagliata la comunicazione
Una situazione cui la gente ha reagito con crescente diffidenza o addirittura fastidio. "Credo sia stata una reazione legato a una forma di comunicazione frammentaria e contraddittoria. Si è sbagliato. Serviva una voce unica, autorevole, che ammettesse anche margini di incertezze e di dubbio. Proprio come nel meteo, se si analizza l'andamento di un tornado. Invece si è sentito tutto e il contrario di tutto. Spesso si è confuso lo scenario con la previsione".
Strumenti preziosi anche contro i cambiamenti climatici
"Ci sarà molto da lavorare - dice Vespignani - uscire da questa pandemia vuol dire anche provvedere a un riavvio, anche nel mondo della ricerca. Prima del Covid si parlava tanto si big data e forse un insieme di slogan fin sopravvalutati. Ma poi si è capito che sono carne e sangue, possono salvare vite e permettere di affrontare sfide come il cambiamento climatico o le disuguaglianze sociali. Se non si parte dalla comprensione dei dati sarà difficile affrontare queste sfide".
"All'inizio si è pensato forse che questa pandemia l'avremmo affrontata in maniera hollywoodiana, con megaschermi e la disponibilità di tutti i dati in grandi algoritmi. Invece non è così: la strada da percorrere è tanta. Ma è una realtà assodata quella che viviamo in una realtà aumentata dagli algoritmi. C'è un impatto sulla vita del singolo, del cittadino. Ma anche un impatto sociale: la percezione di quel che possiamo fare per cambiare il mondo esterno. La nostra vita non può prescindere dagli algoritmi e dai dati".
Temi su cui però c'è ancora strada da fare. "La società, ma anche la politica devono compiere ancora dei passi avanti su questo percorso. Altrimenti perdono una grande occasione".
Lapucci: "Orgogliosi che abbia accettato"
"Abbiamo apprezzato durante la pandemia il ruolo che i media hanno riconosciuto alla scienza e il professore Vespignani era spesso presente sullo schermo. Siamo orgogliosi che abbia accettato il ruolo di presidente in Fondazione Isi", commenta Massimo Lapucci, segretario generale di Fondazione CRT e CEO di OGR Torino.
"Lo sforzo e la ricerca portati avanti in questi anni dal professore Vespignani crea impatto scientifico - sottolinea Ciro Cattuto, direttore scientifico di Fondazione ISI - ma anche impatto sociale e una consapevolezza diffusa, come nel caso nella pandemia da Covid".