Semiconduttori, componenti e forniture. Ecco i tre responsabili della frenata nazionale per la produzione auto di Stellantis. Un -2,4% che di certo non rallegra, ma che trova in Torino e nel suo polo automotive un contraltare evidente: secondo i dati diffusi da Fim-Cisl, infatti, nei primi nove mesi del 2022 sono uscite dalle linee di produzione 70.340 vetture contro le 54.290 dello stesso periodo del 2021, per un aumento che sfiora il 30% (+29,6% per la precisione).
Al traino della locomotiva elettrica
Come già accaduto in passato, dunque, la scintilla che accende il fuoco produttivo torinese è ancora una volta la 500 Bev, che ora a Mirafiori viene assemblata su due turni e che con i suoi 55.340 esemplari ha surclassato le cifre del 2021, quando si fermò a 38.830. Una crescita del 45% che lascia pensare, per la fine dell'anno, di poter superare le 70mila unità. Un "peso specfico" pari all'80% di tutto ciò che viene realizzato a Torino dalla ex Fiat. Il resto? Circa 15mila vetture tra Maserati Levante, Ghibli e Quattroporte. Un livello sostanzialmente pari all'anno precedente, nonostante qualche rallentamento a causa del "trasloco" da Grugliasco.
Dal 2024, poi, sarà operativa la nuova piattaforma elettrica di Maserati - ribattezzata "Folgore" - e dunque la produzione di questo marchio dovrebbe trovare ulteriore impulso. Intanto, come dicono da Fim-Cisl, "stanno facendo la loro comparsa in fase di testing le Gran Turismo e Gran Cabrio, la cui partenza produttiva è prevista alla fine del secondo semestre. Dunque a fine anno". "Le nostre aspettative - hanno detto Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim responsabile del settore automotive e Davide Provenzano, segretario provinciale per Torino e Canavese dei metalmeccanici Cisl - è di tornare ai livelli del 2017, quando i volumi erano doppi rispetto al 2021".
Mirafiori verso il futuro, esempio anche per altre situazioni in Italia
Ma Mirafiori è anche una speranza se la si prende come "esempio": "Nell’ultimo mese abbiamo avuto due comunicazioni ufficiali che creano forti preoccupazioni sul piano occupazionale e delle prospettive future: l'interruzione della produzione del motore diesel V6 presso lo stabilimento di VM di
Cento e il ridimensionamento delle attività di Fca Services per Cnhi e Iveco. Se l’obiettivo, come dice il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, è di “non chiudere gli stabilimenti, ma di trasformarli tecnologicamente”, servono soluzioni concrete che vadano in questa direzione. Come le due importanti iniziative industriali nel comprensorio di Mirafiori", ha concluso Uliano.