Anche chi dà una mano ai poveri è in ginocchio a causa del caro energia. Ammonta infatti a 10 milioni di euro il costo che si abbatterà sul Cottolengo nei prossimi mesi. Ad annunciarlo Don Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa della Divina Provvidenza, durante la presentazione del bilancio sociale 2021.
"L’anno prossimo dobbiamo chiedere un supplemento di Provvidenza a causa dei rincari vertiginosi dell’energia: da 6-7 milioni di riscaldamento arriveremo a 16-17 milioni di euro. Ci attende, quindi, un tempo di grande impegno, di grande vigilanza con la certezza che, come diceva il nostro Fondatore ‘quando noi ci occupiamo dei poveri in modo serio Dio si occupa di noi". Non è però il tempo dei liberi battitori ma il tempo in cui si gioca di squadra" ha annunciato Arice.
Oltre 114 milioni di fatturato
Nonostante le difficoltà, l'impegno della Casa nel sostegno ai poveri è stato comunque totale. Migliaia di operatori e volontari (oltre 2.500) hanno teso la mano a chi era in difficoltà. Ammontano a 10 i milioni di euro di investimenti su circa 114,6 milioni di fatturato complessivo.
Le strutture
Sono poi ristrutturate l’Rsa Frassati II alla Piccola Casa di Torino, inaugurata lo scorso 30 aprile dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano, la Casa Cottolengo di Pinasca (TO), nel Pinerolese, ed è stato avviato il «Cottolengo Hospice» a Chieri (TO): proprio il 17 ottobre è stato accolto il primo paziente. Sono in corso i lavori di ristrutturazione per avviare uno studentato al Cottolengo di Torino e per la nuova Casa Cottolengo a Pisa.
"Nel 2021 non ci siamo arresi", ha proseguito il Padre Generale, "e abbiamo cercato di rispondere a sfide nuove con nuove risposte sia nell’ambito educativo che sanitario-assistenziale che pastorale. Ci auguriamo che tutto questo lavoro sia anche notato e apprezzato da quanti hanno il dovere di sostenere le realtà non profit, come la Piccola Casa, che offrono un servizio a cittadini del nostro Paese anche quando questi non possono permettersi il lusso e la soddisfazione di poter contribuire al mantenimento dell’offerta di cura o educativa ricevuta, anche nelle situazioni di emergenza".