/ Politica

Politica | 10 novembre 2022, 14:15

Stop all'immigrazione di massa, la Regione Piemonte crea start up in Senegal

Marrone: "Aiutare gli africani a casa loro per noi non è uno slogan, bensì un impegno concreto"

Stop all'immigrazione di massa, la Regione Piemonte crea start up in Senegal

La Regione Piemonte in campo per frenare l'immigrazione di massa creando un futuro per i giovani africani in Africa. Sono stati presentati questa mattina i risultati dei progetti di cooperazione in Senegal sostenuti dall'Assessorato alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte. 

I progetti, nati con l'obiettivo di rafforzare le attività imprenditoriali giovanili senegalesi e scongiurare l'immigrazione di massa, grazie al complesso e duraturo lavoro della Regione Piemonte in Senegal, hanno realizzato oltre 50 Startup, 7 centri giovanili e formato 800 giovani affinché potessero aprire la propria impresa in Africa e creare a loro volta occasioni di sviluppo e lavoro in loco. 

Tra le azioni di sensibilizzazione e prevenzione alla migrazione clandestina è stato inoltre realizzato un video del gruppo musicale senegalese "Masse 36". "Teki fi meune na nek – Realizzarsi qui è possibile", canzone dal titolo fortemente evocativo, è “un pezzo – dichiara FOFLOW artista del gruppo – dedicato a tutti i giovani che hanno tentato di emigrare illegalmente”. Masse 36, gruppo nato nelle periferie di Dakar da tre artisti con una forte passione per la musica Hip Hop e Rap, canta brani che raccontano la vita e i desideri dei giovani senegalesi facendosi portatori di messaggi di pace e di rispetto. La canzone è stata trasmessa via radio in Senegal e via web.

"La partita per fermare l’immigrazione di massa dall’Africa può e dev’essere giocata nei paesi di partenza, prima che arrivi nel mar Mediterraneo - dichiara l'assessore alla Cooperazione internazionale Maurizio Marrone - . La cooperazione internazionale della Regione Piemonte in Senegal, finanziata dai fondi nazionali AICS, promuove per questo la formazione professionale e l’occupazione giovanile e femminile per sottrarre tante persone alla nuova tratta schiavista di scafisti e taxi del mare, garantendo il diritto a non migrare e trovare invece lavoro in patria. Aiutare gli africani a casa loro per noi non è uno slogan, bensì un impegno concreto per contribuire a liberare l’Africa dallo sfruttamento e l’Europa dal conflitto sociale e culturale frutto dell’immigrazionismo".

comunicato stampa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium