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Attualità | 26 dicembre 2022, 18:20

Torino protagonista in Cina con gli architetti del Turin Design Hub e i ricercatori del Politecnico

I partecipanti al programma Polito Studio, invitati alla Biennale di Shenzhen per studiare lo sviluppo urbanistico locale, hanno realizzato l'installazione “GBA Uninterrupted”

Realizzata l'installazione “GBA Uninterrupted”

Realizzata l'installazione “GBA Uninterrupted”

2MIX Architetti, Archisbang, Balance Architettura, BDR Bureau, Emanuele e Giovanni Cavaglion, Corbellaro SA Architettura, Gianpiero Moretti, PAT Architetti Associati ed Edoardo Pennazio: sono questi i nomi degli studi di architettura torinesi che, fino al 12 marzo 2023, saranno protagonisti alla 9° edizione della Biennale di Shenzhen con l'installazione GBA Uninterrupted.

Il programma Polito Studio

Gli studi citati, che fanno parte del Torino Design Hub creato all'interno del programma Polito Studio (nato dalla collaborazione tra il Politecnico e l'Ordine degli Architetti di Torino, ndr) sono stati coinvolti dai curatori della Biennale per studiare le stratificazioni dello sviluppo urbanistico locale in tre siti industriali dismessi della Greater Bay Area, considerata come la “Silicon Valley cinese: “Polito Studio – spiegano i promotori – ha lo scopo di superare i confini fra mondo accademico e quello professionale in un’ottica di mobilità delle competenze per lavorare in contesti complessi come la realtà cinese attraverso l'internazionalizzazione e la contaminazione della conoscenza”.

L'installazione GBA Uninterrupted

GBA Uninterrupted è una grande lampada retroilluminata della circonferenza di 9 metri, sostenuta da un supporto verticale e posizionata nel padiglione principale. Il suo design è studiato appositamente per permettere l'interazione con i visitatori: gli stessi, ruotandola, possono far scorrere le diverse immagini realizzate dagli architetti: “L'opera - proseguono - invita il pubblico della Biennale a riflettere sulla potenziale continuità spaziale e temporale offerta dagli spazi industriali dismessi, i quali determinano l’occasione per osservare modelli insediativi innovativi, nuove funzioni urbane e connessioni tra pubblico e privato”.

L'installazione è curata dalla China Room del Politecnico di Torino e dalla School of Architecture della South China University of Technology: “A partire – concludono - dalla divisione in 9 lotti di 200 metri per 200 ciascuno, dislocati nei 3 siti selezionati proprio all’interno della Greater Bay Area, gli architetti di Turin Design Hub hanno proposto sottoforma di sezione prospettica continua una città in cui ripensare gli usi dei suoli e le connessioni spaziali fra luoghi anche distanti fra loro”.

Marco Berton

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