La nuova Ztl ambientale di Torino prende forma. Il Comune vuole installare 80 telecamere che multano le macchine che non rispettano i divieti di circolazione imposti dai vari blocchi stabiliti dal Protocollo del bacino padano. Ma prima di creare l'infrastruttura, la Città vuole la certezza che gli occhi elettronici possano elevare sanzioni.
La mappa
A presentare il progetto in commissione l'assessore all'Ambiente Chiara Foglietta. Novità di oggi è che Palazzo Civico ha ufficialmente definito l'area della ztl ambientale. A nord il perimetro è delimitato da corso Novara/corso Vigevano, ad ovest da corso Potenza/corso Lecce/corso Trapani, a sud da corso Tirreno/corso Dante e ad est dal fiume Po. Ai varchi il Comune vuole mettere 80 telecamere intelligenti, che avranno il compito di scattare una foto e multare chi non rispetta ad esempio i blocchi. Con quello arancione ad esempio non possono circolare i diesel privati fino ad Euro 5 e quelli merci fino ad Euro 4. Con il rosso lo stop per questi ultimi è fino ad Euro 5.
Telecamere che multano
L'iter ha preso il via ad aprile, quando il Comune ha risposto ad una manifestazione di interesse lanciata dalla Regione sul Progetto Aree Limitate al Traffico. Gli apparecchi per la rilevazione dovranno essere acquistati da piazza Castello. Il Comune darà il via libera alla creazione dell'infrastruttura di controllo solo a una condizione: che le telecamere possano elevare una sanzione. "La Ztl ambientale - ha spiegato - va a incidere e migliorare la qualità dell'aria. Abbiamo chiesto alla Regione di avviare un dialogo con il Ministero: noi mettiamo le telecamere solo se possono multare chi circola impropriamente". A livello di tempistiche, come ha chiarito l'esponente della giunta, l'ultima parola spetta a piazza Castello. Scettico il capogruppo di Per Torino Silvio Viale: "Con la maggioranza non è mai stato discusso il progetto della Ztl ambientale. Mettere 80 telecamere che multano chi non può circolare, in una zona che è un sesto della città, mi sembra inutile".