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Attualità | 02 febbraio 2023, 11:50

Ospedale alla Pellerina, l'altolà dei giostrai: “Al luna park lavoriamo in 200: il Comune non ha parlato con noi”

Chi vive quell’area dagli anni ’80 avverte: "Un ospedale su questo terreno? Anni fa ci fermarono perché il peso delle giostre lo faceva sprofondare. Noi altrove? E dove? Qualcuno ci dica qualcosa: il Comune ci ha rimbalzati più volte"

luna park pellerina

Carnevale si avvicina e, tra luci, colori e profumo di zucchero filato, il Luna Park della Pellerina inizia ad animarsi, in attesa dell’arrivo dei ragazzi, bambini e delle famiglie. Eppure sul clima di festa che si respira all’ingresso del parco aleggia un’ombra: quella del “nuovo Maria Vittoria”, l’ospedale che potrebbe sorgere proprio dove oggi giostre e attrazioni portano divertimento ai torinesi e non.

I giostrai snobbati dalle istituzioni

E la domanda sorge quindi spontanea: se Comune e Regione dovessero decidere di costruire l’ospedale alla Pellerina, area ritenuta attualmente tra le più idonee, che fine farebbero i giostrai? Al momento non lo sanno nemmeno loro. “Nessuno ci ha avvisati di nulla, abbiamo scoperto tutto dai giornali”, spiegano. Al momento, né dal Comune né dalla Regione, nessuno si è premurato di capire dove potrebbero essere collocati i giostrai e un nuovo luna park. “Abbiamo provato a chiedere un incontro con l’assessore al Tempo Libero del Comune di Torino Domenico Carretta, ma siamo stati rimbalzati più volte, con incontri annullati mezz’ora prima dell’appuntamento”, raccontano increduli i giostrai.

Luna park, 125 attrazioni e lavoro per 200 persone

L'ipotesi di essere costretti ad abbandonare un’area idonea all’attività di parco divertimenti, nonostante la carenza di posti auto, preoccupa le famiglie dei giostrai. Alla Pellerina sono 125 circa le attrazioni presenti e a ognuna è legata una famiglia. I lavoratori sono circa 200, persone che vivono grazie a quest’attività e che arrivano anche da Genova o dal Veneto per i grandi eventi come il Carnevale. A oggi nessuna alternativa è stata proposta ai giostrai che portano divertimento alla Pellerina da decenni, dagli anni '80 circa.

Quale futuro per i giostrai?

A pesare, oltre all’assenza di comunicazioni, sono le poche alternative. Non sono tanti i posti a Torino che potrebbero ospitare un luna park di grandi dimensioni, attrezzato. "In piazza d’Armi non ci staremmo tutti, forse si potrebbe prendere in considerazione Parco Dora ma non è mai stato fatto nemmeno un sopralluogo". I giostrai, come una grande famiglia, non sono disposti a scendere a compromessi al ribasso: "Abbiamo bisogno di un’area idonea, attrezzata, in cui stare tutti: non possiamo escludere nessuno, qui l’ultimo arrivato monta la giostra da 25 anni. Se si ferma uno, si fermano tutti. Siamo una grande comunità e non facciamo discriminazioni verso nostri colleghi".

Il sogno, in caso di spostamento, sarebbe quello di ritornare in piazza Vittorio, dove per anni le giostre hanno animato il Carnevale dei torinesi. Una location storica, centrale, ben servita dai mezzi pubblici, ma che difficilmente potrà ottenere il via libera da parte del Comune. Insomma, alternative che soddisfino i giostrai e le esigenze dei lavoratori sembrano essercene davvero poche.

"Anni fa ci bloccarono perché l’area sprofondava"

Di certo la possibilità di costruire una struttura enorme come un ospedale alle Pellerina coglie di stupore gli stessi esercenti degli spettacoli viaggianti. "A ottobre di 6 anni fa venimmo bloccati per motivi idrogeologici, per la presenza di una falda acquifera che arriva dalla Dora”. Sì, perché in quel parcheggio il terreno “sprofondava” a causa del peso di certe attrazioni e i giostrai furono obbligati a montare piastre per disperdere il peso, al fine di non far sprofondare l'area.

La raccolta firme della Circoscrizione supportata dai giostrai 

Quel che emerge, addentrandosi nel luna park, è che i giostrai chiedano alle istituzioni considerazione, comunicazione e proposte. Perché il futuro di centinaia di persone non sia nascosto tra silenzi, imbarazzi e dinamiche politiche. Intanto, senza alzare la voce o alimentare le polemiche, i giostrai un segnale hanno voluto già darlo dando la disponibilità al presidente della Circoscrizione 4, nel fine settimana, ad allestire banchetti per la raccolta firme indetta dalla stessa Circoscrizione contro la realizzazione dell'ospedale alla Pellerina.

Russi: "Solidarietà ai giostrai"

"L'istituzione della nuova struttura ospedaliera che prenderà il posto del Maria Vittoria non può e non deve passare dal sacrificio di uno dei più grandi parchi della città" afferma Andrea Russi, capogruppo del M5S. E l'esponente pentastellato spiega anche il perché: "Oltre alle criticità ambientali, a quelle edilizie e a quelle viabilistiche, bisogna ricordare che quell'area è identificata dal Piano di Assetto Idrogeologico Metropolitano come esondabile, dunque non vi si potrebbe edificare neanche un servizio come un ospedale".

Russi cita poi i giostrai:  "La Pellerina ospita attualmente il Luna Park, uno dei luoghi di socialità più amati di quella parte di Città, che dà lavoro a circa 200 persone. La necessità di individuare un altro sito per i giostrai, a cui va tutta la mia solidarietà, comprometterebbe verosimilmente un'altra area verde sul territorio della nostra città".  "Hanno ragione i giostrai a lamentarsi del fatto che l'attuale Giunta non li abbia minimamente coinvolti in una decisione che riguarda anche il loro futuro, ma non mi stupisce, visto che non è stato coinvolto neanche il Consiglio Comunale" conclude il capogruppo del M5s.

Andrea Parisotto

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