Lo scorso weekend è tornato al Lingotto Fiere il Festival dell’Oriente, l'appuntamento dedicato alle culture e alle tradizioni di un continente sconfinato.
Ad accogliere i tanti torinesi che a partire dalle 10 del mattino si sono riversati all’Oval, una riproduzione del celebre Buddha Sdraiato, oggi conservato in un tempio di Bankok e campane tibetane che ognuno poteva provare a far risuonare.
Oltre al bazar orientale con centinaia di stand e prodotti tipici i visitatori hanno trovato il meglio dello street food con piatti tipici di Giappone, Tailandia, Vietman, Cina, Shi Lanka, India, Tibet e Indonesia.
Un inaspettato viaggio tra i colori e i sapori di paesi lontani. In tanti si sono messi in coda per ricevere un braccialetto e una benedizione da un monaco tibetano o hanno assistito alla cerimonia del thè, alla costruzione del Mandala o hanno scelto di indossare anche solo per una foto un kimono o abiti indonesiani. Sotto un gazebo in stile berbero si potevano chiudere gli occhi e ritrovare l’atmosfera di un angolo di Marrakech, dove poter degustare un thè, scegliendolo tra centinaia di tipi e senza rinunciare a golosi dolcetti marocchini.
E dopo tutte le paure vissute nel periodo pandemico, le persone hanno ritrovato il piacere del contatto fisico: nella balconata superiore il pubblico ha sperimentato gratuitamente, prenotandosi tramite un Qr Code, decine di terapie tradizionali per la salute e il benessere, con aree dedicate alle terapie olistiche, le discipline bionaturali, lo yoga, ayurvedica, fiori di bach, reiki, shiatsu, tai chi chuan , riflessologia plantare e facciale. Fiore all’occhiello del Festival, infine, sono i tantissimi spettacoli che ininterrottamente vanno in scena sui palchi della kermesse con artisti provenienti da tutto il mondo oltre ai migliori rappresentanti nelle arti marziali. Come non rimanere colpiti dal dragone che salta sui pali, dove si celano degli atleti di kung -fu capaci di vere e proprie acrobazie o come non ammirare i ballerini di bollywood dance, che con la loro energia riescono a coinvolgere l’intera platea, che anche questa volta si è alzata dalle sedie per seguire appassionatamente i passi di danza.
La novità di quest’anno sono i tanti workshop: dalla calligrafia giapponese, alla scuola di pasticceria tailandese e molti altri ancora. Il Festival dell’Oriente sarà aperto sabato 25 e domenica 26 marzo dalle 10 alle 20:30 con orario continuato e chi si presenterà alle casse con un abito orientale, magari acquistato durante un viaggio, riceverà una riduzione sul prezzo del biglietto.
In un mondo così diviso e dominato dai conflitti la lezione di questo Festival sembra ricordarci ancora una volta, che sotto il cielo della bellezza e della cultura tutto è possibile.