C'è una forma di violenza, contro le donne, che non è soltanto fisica. Ma decisamente psicologica, fondata su un meccanismo che le faccia sentire in difetto e dipendenti dal punto di vista economico. Si chiama "Violenza economica" ed è il nemico che si propone di combattere la nuova Guida fornita dal Consiglio notarile di Torino, in collaborazione con la Banca d'Italia.
Lo strumento si propone di promuovere l’alfabetizzazione giuridico-economica delle donne in condizione di fragilità. Fornisce strumenti di conoscenza per prevenire gli abusi, agevola la partecipazione al mondo del lavoro e contribuisce a realizzare una vera parità di genere, attraverso nozioni semplici riferite alla quotidianità della vita familiare e lavorativa.
Strumenti e scelte
Strumenti che passano da scelte, spesso: la scelta tra comunione legale e separazione dei beni o quella tra status o contratto di convivenza; sapere qual è l’utilità di un fondo patrimoniale; conoscere le responsabilità verso i figli da parte di genitori sposati e di quelli non sposati; imparare come sottoscrivere un contratto di locazione, un compromesso o un atto di compravendita di un immobile e a cosa prestare attenzione; saper distinguere le procure generali da quelle speciali e i relativi poteri di rappresentanza per chi le sottoscrive. E ancora i diritti e le differenze tra testamento pubblico, testamento segreto, testamento olografo e testamento biologico, tra impresa familiare, società di persone, di capitali o cooperative e tra mutuo, ipoteca, fideiussione.
Più di una violenza su tre è economica
Secondo l’Istat, il 37,8% delle donne che si rivolgono a un centro antiviolenza in Italia lo fanno per casi di violenza economica. E quasi il 40% delle donne italiane non possiede un proprio conto corrente, percentuale che arriva a toccare il 100% per chi ha un basso livello di scolarizzazione.
La presentazione il 30 maggio
La guida sarà presentata il 30 maggio, alle 15, presso la sede del Notariato torinese in Via Antonio Bertola 40. L'incontro sarà aperto dal presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Giulio Biino e moderato dal consigliere nazionale del notariato (nonché coordinatrice della Commissione Pari Opportunità) Alessandra Mascellaro. “Il Consiglio Notarile di Torino ha aderito convintamente all’invito del Consiglio Nazionale del Notariato di organizzare questo evento a favore delle donne, che troppo spesso sono vittime di una violenza, non solo fisica ma, sempre più spesso, anche economica. Le uniche difese contro questo tipo di violenza subdola sono la conoscenza e la consapevolezza, che mettono le donne nelle condizioni di scegliere responsabilmente ed evitare errori che potrebbero condizionare pesantemente la loro vita”, commenta Maurizio Gallo-Orsi, presidente del Consiglio notarile dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo.
“Conoscenze finanziarie di base aiutano le persone ad effettuare scelte economiche più consapevoli, a gestire meglio il proprio bilancio famigliare e a migliorare il proprio benessere - aggiunge Roberto Cullino, vice capo della Sede di Torino della Banca d’Italia -. Purtroppo, in Italia il livello di alfabetizzazione finanziaria è basso nel confronto internazionale. Per questo da oltre 15 anni la Banca d’Italia si occupa di educazione finanziaria a favore dei cittadini, con un’attenzione particolare, oltre che per il mondo della scuola, per le categorie più svantaggiate. Poiché numerose indagini evidenziano come le donne abbiano un livello di alfabetizzazione finanziaria più basso, abbiamo realizzato un percorso di educazione finanziaria pensato appositamente per loro, con l’obiettivo di colmare il gap di conoscenze, creare le condizioni per una loro maggiore indipendenza economica e prevenire in questo modo anche i fenomeni di violenza economica".
E Jacopo Rosatelli, assessore comunale ai Diritti e alle Pari Opportunità, conclude: "Privare le donne di una fondamentale libertà è un atto di violenza intollerabile che lede la dignità delle vittime e i loro diritti inalienabili che le istituzioni pubbliche e private devono tutelare affinché si possa realizzare una parità di genere”.