Il rincaro dei mutui dopo la crisi in Ucraina, l'inflazione galoppante ed in ultimo la siccità della scorsa estate e l'alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna. Sono questi gli ultimi fattori in ordine di tempo che hanno svuotato i conti correnti dei cittadini e fatto schizzare verso l'alto il prezzo di moltissimi prodotti, a partire da quelli base come frutta e verdura. Lo sa bene il Presidente di Nova Coop Ernesto Dalle Rive, che deve bilanciare la necessità di "tenere in equilibrio economico i conti dell'impresa", con quello di "consentire ai clienti di fare la spesa" nei supermercati del Piemonte a marchio Coop.
"Sforzo per assorbire i rincari"
"Dall'osservazione dei fenomeni inflattivi - ha spiegato a margine della presentazione del lancio di due nuovi punti vendita a Torino - purtroppo siamo passati da un'emergenza ad un'altra". "Noi abbiamo fatto un grande sforzo, in particolare nel 2022 - chiarisce Dalle Rive - per assorbire gran parte dei rincari. Di fronte ad un inflazione del 12%, noi abbiamo scaricato il 4% sulla vendita, riassorbendo all'interno della cooperativa i restanti 8 punti di marginalità".
"Blocco dei rifornimenti da alcune aziende per i rincari"
Nel 2023 purtroppo la situazione economica è ancora estremamente difficile. L'inflazione continua a crescere, costringendo in molti i casi i cittadini ad erodere i risparmi per fare fronte alle bollette e riempire un carrello. Aumenti che colpiscono anche la Grande Distribuzione, come conferma il Presidente di Novacoop. "La pressione inflattiva non è diminuita: è costante la richiesta di grande industrie ed imprese di sottoporci dei rincari".
"Con alcune di queste - rimarca - abbiamo addirittura fatto delle azioni di blocco dei rifornimenti, perché non riuscivamo a trovare un punto d'accordo". Tradotto su alcuni scaffali del supermercato sono spariti alcuni marchi perché gli aumenti erano eccessivi.
Scontrini più piccoli
E i rincari hanno ovviamente determinato dei cambi nelle modalità di acquisto. Le persone preferiscono fare infatti spese piccole e più frequenti, segno che molti prima di varcare la soglia di un negozio devono quotidianamente guardare quanto resta nel portafoglio o sul conto corrente. "C'è - conferma Dalle Rive - un cambio di approccio nel consumatore, che fa acquisti più ripetuti e più frequenti, con scontrini più bassi".
"Calo del prestito sociale"
"Questo - aggiunge - ci fa immaginare che i clienti inizino a risentire fortemente della crisi economica, che riguarda i bilanci delle famiglie".
"Moltissime persone, nel post pandemia, hanno dato fondo a quanto risparmiato durante i lockdown. Un altro indicatore preoccupante, da tenere sott'occhio, è il calo continuo dei depositi bancari, che noi vediamo come calo prestito sociale. Questo vuol dire che il nostro consumatore oggi soffre" ha concluso Dalle Rive.