"Quest’Opera oggi è fondamentale: è la mano di Giulia, è la mano di tanti indifesi che oggi non ci sono più" così Carmen Consoli durante l'inaugurazione dell'installazione realizzata dall'artista Rosalba Castelli e della videoartist Anna Olmo nel Parco Robinson di Almese.
La cantante è stata madrina dell'iniziativa organizzata nel contesto delle attività per il 25 novembre, contro la violenza sulle donne. “Io sono una mamma, io sono mamma di Giulia, sono sorella di Giulia, sono amica di Giulia. Questo Paese ha perso una figlia e speriamo non debba perderne altre. Dobbiamo combattere la subcultura che autorizzerebbe il più forte a sovrastare il più debole. Questa è una grandissima iniziativa e io ringrazio le artiste che mi hanno coinvolta. L’arte è di per sé forza, bellezza, vigore, speranza. E noi dobbiamo dare speranza”.
Il taglio del nastro è purtroppo avvenuto a pochi giorni dal recente femminicidio della 22enne Giulia Cecchettin per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta, un fatto che ha scosso e segnato tutto un paese che pregava per il suo ritorno
Un pubblico di più di 350 persone arrivate da ogni parte della provincia di Torino e di Milano si è riunito ad Almese per assistere alla manifestazione e si è unito nella commozione e nel silenzio attento ai discorsi e alle parole.
Fiancheggiata da Anna Olmo e dal fabbro Denis Valarin, la moderatrice dell’evento è stata Rosalba Castelli, vicepresidente di Artemixia, la quale presentando l’Opera, ha sottolineato che: “un simbolo per il contrasto alla violenza è un impegno condiviso. Un patto tra cittadinanza e istituzioni circa il fatto che le cose devono cambiare a partire dalla cultura. La cultura si cambia con il fuoco, a colpi di martello sull’incudine dell’insistenza e della resistenza. La cultura si cambia con gocce di nutrimento nuovo, saldando mani che sono alleanze di persone e di intenti. Quest’opera – ha aggiunto - è la somma delle nostre mani che assume la forma di questa mano gigantesta che è riuscita a bucare il muro della violenza posato a Torino. A queste 500 mani si è aggiunta la mano di Carmen Consoli, che ha conosciuto il progetto tramite la mia voce e si è appassionata al mio entusiasmo accettando di entrare a far parte dell’opera.”
Raccontando di quest’alleanza che ha portato Carmen Consoli ad aderire a titolo gratuito all’iniziativa, Castelli ha poi aggiunto: “Quando ci siamo incontrate c’è stato un momento in cui non eravamo più la cantantessa e l’artivista, ma solo due donne concordi sulla necessità di fare la propria parte, unite insieme contro la violenza”.
La targa sotto l’Opera riporta la scritta “NON SEI SOLA” accompagnata dai nomi delle tante persone e degli enti che hanno donato per la realizzazione del monumento. Il progetto che fa parte di Rosso Indelebile e vede il sostegno del Comune di Almese, della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale Piemonte, dell’Otto per mille della Chiesa Valdese, il patrocinio della Città Metropolitana di Torino e della Città di Torino, in collaborazione con l'Associazione Revejo Book Immersion, la Croce Rossa di Villar Dora e il Centro Italiano Femminile di Forno Canavese e di Almese, la Consulta dei giovani di Almese, il Ricetto per l'Arte e Fabula Rasa. La continuità con l’opera innalzata a Torino ha permesso la vicinanza e la collaborazione al progetto anche di Parco Commerciale Dora e Chiesa Anima Universale.