All’inizio di novembre il famoso giornale The Economist aveva intervistato il comandante in campo delle Forze armate ucraine Zaluzhny. Le sue dichiarazioni sul fallimento della controffensiva e su uno stallo duraturo delle operazioni militari avevano fatto infuriare Zelensky, che vedeva danneggiata la sua campagna di convincimento degli alleati occidentali. Come riferisce il sito Strumenti Politici, qualche giorno fa ha rilasciato un’intervista proprio alla testata britannica, dando la sua versione delle circostanze e la sua visione sul futuro dell’Ucraina. Purtroppo per lui, l’Economist non lo ha dipinto nel modo consueto, cioè come un leader astuto e coraggioso, capace di tenere testa ai russi perfidi e spietati. Stavolta lo ha presentato come un politico in grave difficoltà, senza il controllo della situazione e vittima delle sue stesse illusioni. La scelta delle parole usate è significativa: il presidente viene descritto come un uomo non più carico e vivace come prima, che ha provocato una forte delusione nei concittadini e soprattutto nei partner stranieri. La sua colpa è stata di aver creato delle aspettative eccessive verso la grande operazione militare studiata per la primavera dello scorso anno, poi lanciata solo in estate e infine terminata in autunno con l’unico risultato di decine di migliaia di soldati morti e un grosso numero di mezzi e di armamenti perduti, quelli donati con molti sforzi dai membri della NATO. Più in generale è l’intero mainstream euroatlantico che sta lentamente ma inesorabilmente cambiando il modo di dipingere l’immagine di Zelensky. Di questo passo l’opinione pubblica occidentale (che in precedenza era stata fatta innamorare del presidente ucraino) sarà pronta ad accettarne un’uscita di scena con elezioni oppure in maniera forzata.
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