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Cultura e spettacoli | 25 gennaio 2024, 17:47

Al Duomo di Torino, in mostra sei opere restaurate di Pietro Domenico Olivero

Le tele del pittore settecentesco saranno esposte dal 28 gennaio all'11 febbraio

Al Duomo di Torino, in mostra sei opere restaurate di Pietro Domenico Olivero

Esposte straordinariamente nel Duomo di Torino sei opere del pittore settecentesco Pietro Domenico Olivero, provenienti dalla chiesa di San Tommaso. Dopo un attento restauro a cura di Riccardo Moselli dal 28 gennaio all’11 febbraio sarà possibile vedere le tele nella navata laterale destra del Duomo.


Le opere, olio su tela, furono commissionate nel 1731 con il mandato di dipingere undici storie di Santi francescani per l’antica chiesa di San Tommaso. Oggi ne restano sei che negli anni hanno subito varie vicende, così come la chiesa stessa il cui impianto originale risale al XI secolo. Prima dell’intervento di restauro, durato un anno e conclusosi a fine 2023, le tele risultavano illeggibili, annerite e consunte. Due opere illustrano la vita di San Francesco d’Assisi, l’estasi del Santo e Francesco che muta l’acqua in vino, altri soggetti ritraggono San Salvatore da Horta che risana gli

infermi, San Giovanni da Capestrano alla liberazione di Belgrado, il miracolo della mula di Sant’Antonio da Padova e Sant’Antonio da Padova che predica ai pesci.

L’intervento è stato fortemente voluto da don Carlo Franco, parroco del Duomo, direttore del Museo Diocesano e musicista. Si è trattato di uno dei suoi ultimi progetti, prima della sua prematura scomparsa il 28 gennaio 2023, e proprio a lui è dedicata questa mostra ad un anno dalla sua morte. L’attuale parroco della cattedrale Metropolitana, don Silvio Cora, ricorda “La grande cura e passione di don Carlo Franco per tutte le forme artistiche gli ha consentito di entrare in contatto con artisti e con restauratori, musicisti e storici dell’arte, architetti e studiosi di liturgia. L’eredità di questa ricchezza di relazioni rimane oggi alla Parrocchia del Duomo ed al

sottostante Museo Diocesano”.


Il pittore torinese Pietro Domenico Olivero, noto soprattutto per le scene di genere e commesse private, viene scelto per la realizzazione di questo importante ciclo pittorico dai Frati Minori che gli affidano la realizzazione delle opere da inserire come sovrapporte della sacrestia dove si era realizzato un importante mobilio. Questa la ragione delle diverse misure dei quadri, spiega il curatore del restauro Riccardo Moselli: ”le opere erano state già oggetto di un intervento a inizio ‘900, ma senza rimuovere una precedente verniciatura ormai ingiallita. Il mio lavoro di pulitura e

rimozione dei vecchi strati ha permesso di ridare i reali contrasti cromatici pensati da Olivero. I cieli ad esempio, ormai verdi o marroni, hanno riacquistato luminosità e evidenziato la gamma di azzurri originali. Sono opere molto importanti. Per il pittore fu una commessa di prestigio: nelle fasi di pulitura in alcuni quadri è emersa la firma di Olivero, una prassi non così usuale quando di tratta di opere di carattere religioso.” Moselli peraltro ha eseguito il restauro di altre opere di Olivero non di ambito ecclesiale e sottolinea come l’artista fosse molto noto all’epoca sul territorio piemontese.


Il lavoro di restauro è stato possibile grazie al sostegno della Fondazione CRT e sotto il controllo della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Torino.

In programma nel periodo d’apertura della mostra, il 7 febbraio alle ore 17.30 in Duomo, un incontro con Arabella Cifani, critica d’arte e collaboratrice del Museo Diocesano studiosa di Pietro Domenico Olivero, per approfondire la storia delle preziose opere.

redazione

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