Tensioni stamattina a Palazzo Civico durante la commissione Pari Opportunità, diventata teatro di un processo" a Silvio Viale. Il ginecologo è finito nell'occhio del ciclone non solo giudiziario, ma anche politico, perché indagato per violenza sessuale su alcune pazienti: le colleghe di maggioranza Elena Apollonio, Ludovica Cioria e Lorenza Patriarca che, con declinazioni varie, lo hanno accusato di "essere offensivo verso le donne", "misogino" e di "comportamento inadeguato al ruolo".
Sganga (M5S): "Giusto non sorvolare sulle accuse"
A sollecitare un confronto l'esponente del M5S Valentina Sganga, che ha detto: "Togliamo il velo di ipocrisia sui lavori della commissione: dato che questo tipo di accuse sono state fatte pubblicamente, è giusto che non si sorvoli".
"Se davvero - ha aggiunto la pentastellata - ci sono quel tipo di atteggiamenti all'interno del Consiglio Comunale, dobbiamo capire come prevenire episodi di sessismo tra i colleghi".
"Mi è dispiaciuto - ha replicato Viale - questo atteggiamento di alcune consigliere, perché è personale e non politico. Non mi ricordo un episodio in cui può essermi scappata una frase contro una consigliera".
"Siete intervenute - ha detto all'indirizzo delle colleghe di maggioranza - ripetendo le accuse con aspetti calunniosi".
Viale: "Non mi sarei aspettato processo in piazza"
Ed il ginecologo ha puntato poi il dito contro le consigliere, "che dall'inizio della legislatura mi bersagliano di continuo. Le litigate con i maschi ci sono state: a Torino è difficile trovare qualcuno che non abbia litigato con me, un po' per carattere, un po' per storia politica. Non dico nulla, se non che oggi non mi sarei aspettato un processo pubblico in piazza in questo modo, qui in commissione".
"Fedele al sindaco"
Tra gli effetti dell'indagine, il dubbio che Viale potesse dimettersi dalla Sala Rossa. Un'ipotesi che lui respinge con forza: "Mi considero nella maggioranza nella sua pluralità: ho detto subito a chi mi ha chiesto se uscivo dalla maggioranza che sono fedele al sindaco. In questi 30 anni ho sempre avuto lealtà nei confronti del sindaco" .
"Oggi vedo moralismo esasperato"
"Noto - ha poi aggiunto il medico - una cosa: io sono cresciuto in periodi in cui c'era un oscurantismo esasperato. Oggi vedo, in un certo tipo del mondo politico, un moralismo esasperato: ad esempio la distinzione fra maschi e femmine nel dress code in questo Consiglio". Un tema, quest'ultimo, su cui il ginecologo ha portato avanti una lunga battaglia, arrivando anche a presentarsi in Sala Rossa con la gonna.
"Se qualcuno ritiene oggi, dopo due anni che io abbia avuto atteggiamenti che avrebbero dovuto essere censurati, affrontiamoli pure ma in seduta riservata perché non è un processo, una caccia alle streghe" ha concluso Viale.