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Attualità | 24 febbraio 2024, 15:22

I comitati dicono no allo “scambio di verde” tra la Pellerina e l'ex ThyssenKrupp: “Il parco deve fare il parco, quell'area è inquinata”

Il gruppo di cittadini e Attac Torino esprimono la propria contrarietà alla possibilità di compensare i metri quadrati di “cancellati” con un nuovo parco sul terreno dell'ex acciaieria

I comitati dicono no allo “scambio di verde” tra la Pellerina e l'ex ThyssenKrupp: “Il parco deve fare il parco, quell'area è inquinata”

No allo scambio di un'area sana con un'area inquinata, il parco deve fare il parco”: è questo il monito lanciato dai comitati sulla possibilità di compensare i metri quadrati di verde “cancellati” dal nuovo ospedale Maria Vittoria in previsione alla Pellerina con la realizzazione di un parco sul terreno dell'ex ThyssenKrupp di corso Regina Margherita.

Terreno inquinato

La motivazione principale della contrarietà riguarda gli eventuali lavori su un terreno inquinato come quello dove sorgono i capannoni abbandonati dell'acciaieria tristemente nota per la strage di operai del 2007: “L'ipotesi che circola – sottolineano – è inaccettabile sia perché è incerta nella realizzazione e nei tempi, a fronte della distruzione certa del 10% della Pellerina, sia perché l'operazione che oggi viene spacciata come bonifica è in realtà una messa in sicurezza a cui per legge dovrà seguire una reale bonifica di cui non si conoscono né tempi né costi”.

La messa in sicurezza non basta

Secondo i comitati, la “semplice” messa in sicurezza non basta: “Dal 2019 – proseguono - è in corso un piano di messa in sicurezza di un terreno molto inquinato che non è in grado di contenere la percolazione del cromo esavalente, come in altri tratti lungo la Dora dove sono stati collocati insediamenti industriali. Le due aree non sono comparabili perché, a prescindere dalle dimensioni, viene scambiato un terreno sano, benché non vergine, e permeabile con un’area altamente inquinata su cui verranno eventualmente posizionati alberi compatibili con la tombatura”.

Attac: “La bonifica deve essere vera e totale”

Sullo stesso argomento è intervenuta l'associazione Attac, che per il 1° marzo ha organizzato l'evento “Bonifica dell’area ThyssenKrupp: la cittadinanza deve sapere”, in programma alle 18 presso la Parrocchia Beato Pier Giorgio Frassati di via Pietro Cossa 280: “Si spaccia per bonifica - dichiarano - un intervento che si limita ad isolare con il cemento tutto il terreno inquinato dai metalli pesanti e dagli idrocarburi nocivi alla salute umana e all’ambiente e dal cromo esavalente tossico e cancerogeno, che avvelena il suolo e la falda idrica. La bonifica deve essere vera e totale, ripristinando le condizioni naturali del suolo, ma non vogliamo che l'operazione venga fatta passare come compensazione”.

Marco Berton

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