'Stop al codice della strage': dopo Roma e Milano anche a Torino sono arrivate le proteste contro la revisione proposta da Salvini, in questi giorni in discussione in Parlamento. Associazioni e movimenti come Fridays For Future, Fiab, Legambiente, Acmos, Extinction Rebellion e Toroller si sono radunati questa mattina dalle ore 7 di fronte alla stazione di Porta Nuova, per una serie di azioni di sensibilizzazione.
Dalla ciclabile umana al die-in
Prima, una 'ciclabile umana' su Corso Vittorio, a delimitare le piste ciclabili dei controviali e mettere in sicurezza le i ciclisti di passaggio. Poi, un die-in sulle strisce dell'attraversamento e di fronte alla stazione. Tutti i manifestanti si sono accasciati, bici comprese, per simulare le troppe vittime della strada. Le critiche al nuovo codice della strada sono tante, primo tra tutti il fatto di non intervenire sulle principali cause di incidenti: l'eccesso di velocità, la distrazione e la mancata precedenza ai pedoni.
"Torino capofila, ma ora passi indietro"
"Il codice va a cancellare tutto ciò che di buono si è fatto in questi anni - ha spiegato Massimo Tocci, consigliere nazionale e presidente di Fiab Torino - Il codice anziché andare incontro a moderare il traffico, rallentare, sta facendo un passo indietro di 40 anni. È un attacco alla zona 30 che in tutta Europa funziona, Torino si stava allineando, è stata capofila per tante cose in Italia e si stava muovendo bene".
Il nuovo codice
Col nuovo codice, infatti, alcune prerogative dei Comuni saranno centralizzate, col blocco della possibilità di realizzare corsie ciclabili, doppi sensi ciclabili, case avanzate e strade ciclabili fino all’emanazione di un futuro regolamento ad hoc del Ministero. Limitazioni anche alla creazione di Ztl e utilizzo di autovelox.
Sinistra Ecologista: "Depositato un odg"
A supporto dell'iniziativa anche il gruppo in Consiglio Comunale di Sinistra Ecologista, con la presenza della consigliera Sara Diena. "Abbiamo deciso di partecipare perché supportiamo queste proteste contro il codice della strada proposto dal Ministro Salvini - ha dichiarato - La voce di chi si muove a piedi, in bici e in monopattino va ascoltata. Questo codice tutela meno le persone e ostacola le amministrazioni che tutelano i ciclisti. Abbiamo depositato un ordine del giorno per impegnare il Comune di Torino a chiedere al Parlamento di eliminare le norme che contrastano il piano nazionale per la sicurezza stradale e le norme che limitano le possibilità dei comuni di intervenire sulla gestione del traffico".
Ravinale (SE): "A fianco dei manifestanti"
“Il nuovo codice della strada voluto da Matteo Salvini si dimentica delle cause delle morti stradali - ha commentato la capogruppo di Sinistra Ecologista in Consiglio comunale Alice Ravinale - La riforma penalizza chi si sposta a piedi e chi usa bici e monopattini e riduce drasticamente i poteri dei comuni nelle limitazioni del traffico e della velocità, necessarie anche per migliorare la qualità dell'aria. Per questo siamo al fianco di chi ha scelto di manifestare a Torino e in altre Città contro una riforma che riporta indietro l’Italia di quarant’anni per quanto riguarda la sicurezza stradale e la conversione ecologica della mobilità e delle nostre città”.
Grimaldi (AVS): "Passione del governo per fonti fossili"
Anche il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Marco Grimaldi ha espresso critiche alla revisione del codice della strada: "Oltre a peggiorare la sicurezza sulle nostre strade, limita pesantemente le competenze dei comuni su ztl, autovelox e aree di sosta. In più inibisce, piuttosto che incentivarle, la ciclabilità e la micromobilità elettrica. È evidente la passione del governo per auto private e fonti fossili piuttosto che per trasporto pubblico locale, intermodalità e transizione ecologica".