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Cultura e spettacoli | 03 aprile 2024, 12:33

Il Museo Egizio porta le sue meraviglie in trasferta estiva: 24 reperti in mostra a Forte dei Marmi

Dal 1° agosto al 2 febbraio al Forte Leopoldo. L’iniziativa in occasione delle celebrazioni del Bicentenario

reperto museo Egizio

Trasferta "al mare" per il Museo Egizio in vista dell'estate 2024

Il Museo Egizio porta le sue meraviglie fuori sede, a Forte dei Marmi. Dal 1° agosto al 2 febbraio 2025 apre al Forte Leopoldo la mostra Gli Egizi e i doni del Nilo. Un viaggio alla scoperta dell’antica civiltà nipotina attraverso 24 reperti dall’epoca Predinaetica all’età greco romana. 

Vasi, stele, amuleti e papiri

Vasi, stele, amuleti e papiri, insieme alla riproduzione della maschera funeraria di età romana, un tipico modellino di imbarcazione dei corredi funerari del Primo Periodo Intermedio, in legno stuccato e dipinto, decorato con la coppia di occhi udjat a protezione dello scavo. Tra i reperti in mostra anche il set completo di vasi canopi in alabastro di Ptahhotep, vissuto durante il Terzo Periodo Intermedio.

Il percorso espositivo sarà arricchito da infografiche e da installazioni multimediali, con approfondimenti storico-scientifici sui reperti e i diversi periodi storici. In esposizione anche una riproduzione digitale in 3D della monumentale statua di Ramesse II, uno dei reperti simbolo del Museo Egizio, che risale al XIII secolo a.C. ed è inamovibile.

Audioguida in italiano e inglese

La mostra sarà accompagnata da una speciale audioguida in italiano e in inglese, con la voce dello scrittore fortemarmino Fabio Genovesi, candidato al Premio Strega con il romanzo “Oro puro”.

L’iniziativa si colloca nelle iniziative legate al Bicentenario che il Museo si appresta a celebrare nell’autunno 2024.

Verso i 200 anni dell'Egizio

Ci apprestiamo a vivere una nuova stagione di trasformazione, in occasione dei 200 anni del Museo. Celebrarli non è solo un esercizio di memoria, ma significa anche programmare il futuro con un occhio attento anche alla ricostruzione del paesaggio, della natura e della cultura, da cui provengono gli oggetti che custodiamo e raccontiamo al pubblico. Alla base di questa evoluzione c’è l’idea di un museo come laboratorio della contemporaneità, attento alla condivisione dei saperi, in cui la storia, l’archeologia e la ricerca, costituiscono non solo uno strumento per preservare il passato e la memoria, ma anche una sorta di lente di ingrandimento sull’oggi e su un patrimonio archeologico, che ci permette di sentirci parte di un’unica collettività”, commentano la presidente della Fondazione Museo Egizio, Evelina Christillin e il direttore, Christian Greco.

Chiara Gallo

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