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Politica | 05 aprile 2024, 17:12

'Ndrangheta sulle autostrade torinesi, il Pd chiede di rimuovere Fantini all'ente che vigila sulla legalità degli appalti

Nell'indagine coinvolto l'ex esponente del Psi Salvatore Gallo: linea garantista sul figlio Raffaele

'Ndrangheta sulle autostrade torinesi, il Pd chiede di rimuovere Fantini all'ente che vigila sulla legalità degli appalti

Primi effetti politici dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta negli appalti di manutenzione di strade ed autostrade torinesi, che ieri ha portato all'arresto di nove persone tra Torino e Brandizzo. A finire agli arresti domiciliari anche l'ex manager Sitalfa Roberto Fantini, eletto in quota PD nell'Orecol, l'ente regionale che si occupa di vigilare sulla trasparenza e legalità negli appalti. 

Pd: "Revocare Fantini da incarico"

E proprio i dem, per voce dei Segretari Provinciale e Regionale Marcello Mazzù e Domenico Rossi, annunciano di aver richiesto di attivare le procedure per la revoca della nomina nei confronti di Fantini. Per martedì è stato convocato il Consiglio Regionale, con all'ordine del giorno  “Determinazioni in merito alla nomina effettuata in seno all'Organismo regionale per il controllo collaborativo (Orecol)". 

Le Regionali

"La lotta alle mafie - aggiungono Mazzù e Rossi - è una priorità assoluta per il Partito Democratico". L’operazione Echidna della DDA di Torino potrebbe avere effetti ancora maggiori sul PD: Salvatore Gallo, ex esponente del Psi poi avvicinatosi ai dem e a lungo manager di Sitaf, è indagato per peculato (non per mafia).

Il figlio Raffaele è estraneo all'inchiesta, ma è uno dei volti di punta per le Regionali, essendo capolista del Partito Democratico Torino alle Regionali. Un ruolo che dovrebbe mantenere. "All’interno del partito - spiegano Mazzù e Rossi - valuteremo con estremo rigore le situazioni che stanno emergendo e le carte processuali, acquisendo ogni informazione disponibile, al fine di assumere tutte le decisioni che si dovessero rendere necessarie per tutelare la nostra comunità politica e le istituzioni".

Soddisfatta per la decisione di rimuovere Fantini anche la candidata presidente del PD Gianna Pentenero, che sulla questione delle Regionali conferma: "Sono fiduciosa che il Pd piemontese saprà assumere tutte le decisioni necessarie per tutelare la comunità politica del centrosinistra e le istituzioni". "Negli anni siamo stati in prima fila nel contrasto alla criminalità organizzata e la difesa della legalità. Inoltre garantisco che non arretreremo di un centimetro nel difendere la politica dalle infiltrazioni delle mafie come dimostrano le nostre azioni nelle realtà piemontesi dove siamo impegnati come amministratori", conclude Pentenero. 

Conferma la linea garantista del partito anche il Ministro Paolo Zangrillo: "Non è nello stile di Forza Italia fare della speculazione politica su vicende giudiziarie. Noi su questi episodi, che vanno approfonditi e chiariti, abbiamo sempre avuto una posizione molto chiara: siamo garantisti, quindi aspettiamo che sia la magistratura a fare i suoi passi".

"L'avevamo detto e lo ribadiamo oggi con ancora più convinzione alla luce dell'inchiesta che ha interessato uno dei componenti: Orecol è un poltronificio, con zero effetti positivi per i cittadini piemontesi" è il commento dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. "Una pessima idea di Cirio e del centrodestra, sposata con entusiasmo anche dal Partito democratico. Adesso, come se non bastasse, in Consiglio regionale si dovrà riunire nei prossimi giorni per sostituire il signor Roberto Fantini, eletto nell'organismo dal Consiglio regionale del Piemonte. Una vicenda che non fa certo onore alla nostra Regione", concludono Sarah Disabato, Ivano Martinetti e Sean Sacco.

"Tra tutti i commenti che le forze politiche stanno diffondendo a mezzo stampa ne manca uno: quello che ammette il fallimento delle istituzioni di fronte ai tentativi di infiltrazione della mafia nelle opere pubbliche", il commento di Francesca Frediani (Unione Popolare). "Se non sa chiedere scusa, la politica abbia almeno la decenza di tacere".

“Siamo e restiamo garantisti, per cui non ci ergiamo a giudici del componente dell’Orecol, di nomina Pd, che è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver agevolato le cosche mafiose nell’ottenimento di appalti milionari. Si tratta tuttavia di una fattispecie molto grave, specie per chi si è detto pronto a vigilare sulla correttezza dell’Amministrazione regionale e per il partito che ha garantito per il suo nome", sottolinea in una nota il gruppo regionale della Lega. "Per questo motivo ci pare surreale la presa di posizione del Pd regionale del Piemonte, che in una nota della segreteria si definisce come forza politica che conosce molto bene le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio e paladina della lotta alla mafia. Forse, questa volta, sarebbe stato il caso di scusarsi con i piemontesi assumendosi la responsabilità per il possibile errore commesso”.

Cinzia Gatti

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