Una cosa è certa, il buco dell’ozono si sta riducendo e le radiazioni UV non stanno danneggiando l'uva. A dirlo è stato il premio Nobel per la Pace Terry Callaghan in apertura della 14esima edizione della rassegna Di Freisa in Freisa a Chieri.
Fondatore nel 2011 di INTERACT, il più grande network di stazioni di ricerca terrestri nell’Artico, che coinvolge università, istituti di ricerca e sedici Stati europei, Callaghan ha tenuto un incontro con gli studenti dedicato all’incontro tra mondo vitivinicolo e sostenibilità.
"L’artico è un posto bellissimo, ma sta cambiando drammaticamente. Uno dei più grandi problemi del mondo che si sta andando risolvendo, quello del buco dell’ozono, ecco le radiazioni uv che vi passano non stanno danneggiando l'uva".
Questo non deve però farci tornare indietro sull'ecologia, al contrario, i dati restano preoccupanti e come spiegato dallo stesso Callaghan il mondo che vedranno le prossime generazioni sarà molto diverso.
"In questo momento possiamo solo rallentare quello che sta succedendo - è però il commento tranchant del premio Nobel -. Abbiamo perso tanto ghiaccio in Groenlandia. Anche se dovessimo tornare indietro a un clima di 100 anni fa, ci vorrebbero un migliaio di anni per rimpiazzarlo".
Tra le diverse cause e problemi del cambiamento climatico quello della carenza d'acqua è sicuramente uno di quello che più preoccupa il Premio Nobel. "Uno dei grandi problemi che vedo è quello della sovrappopolazione della terra con risorse limitate. Troppe persone con troppe poche risorse come l’acqua che non sarà distribuita equamente".
Grandi inondazioni e prolungati periodi di siccità sono tra le conseguenze che vediamo anche nella nostra regione. "Dobbiamo pensare a come catturare questa acqua. Sappiamo dell’invasione dell’Ucraina e i grandi problemi tra est e ovest. Nel prossimo futuro l’Occidente dipenderà dalla Russia per certe risorse. Quindi dipenderà tutto dalla geopolitica".
La speranza per Callaghan restano i giovani: "Pensiamo a Greta Thunberg, ma pensiamo anche a quando c’era la campagna antifumo. Se un bambino dice a un adulto di non fumare perché se no resterà solo, quell’adulto ascolterà".
"Siete la generazione per il cambiamento politico che serve. Avete molte persone che hanno le prove a livello scientifico che possono aiutarvi". Buone notizie comunque per l'uva e per il Freisa in particolare.
"È un vitigno che meglio di altri resiste al cambiamento climatico. È un vitigno rustico legato alla capacità di adattamento. Ha caratteristiche diverse rispetto a passato, con sentori di frutta più matura. Oggi abbiamo la possibilità di avere uva che sono molto più prestanti", commenta a margine dell’incontro, Matteo Rossotto, Presidente Consorzio Freisa di Chieri.