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Economia e lavoro | 30 maggio 2024, 11:42

Formazione, a Torino e in Piemonte è boom per FondItalia: "Raggiungiamo soprattutto il mondo delle micro e piccole imprese"

Dal 2009 l'ente paritetico ha coinvolto 6207 aziende e 46mila persone. Solo nell'ultimo biennio sono state 295 (per 3400 addetti): spiccano commercio, manifattura e salute

Immagine di repertorio di impresa femminile

Immagine di repertorio di impresa femminile

Circa 46mila persone che in Piemonte hanno migliorato le proprie competenze nel lavoro, le hanno aggiornate, ne hanno appreso di nuove. È questo il bilancio dei primi 15 anni di attività di FondItalia, il fondo paritetico interprofessionale fondato nel 2009 e che si rivolge, anche nella nostre regione, alle piccole e medie imprese di quasi tutti i settori.

Sono state, in tutto, 6207 le imprese piemontesi che hanno aderito al Fondo. Pari a circa il 4% del totale a livello italiano, mentre i lavoratori coinvolti pesano per il 6%. Tra le regioni, il Piemonte si piazza alle spalle di Puglia, Campania, Lombardia e Sicilia per numero di aziende aderenti, mentre per numero di lavoratori coinvolti spiccano Puglia, Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia, prima del territorio sabaudo.

Torino e Piemonte in prima fila

Stando ai dati del Rapporto che viene presentato a cadenza biennale, dunque, il Piemonte si è dimostrato tra le regioni italiane dove l’attenzione alla formazione continua dei lavoratori è stata intrapresa, dalle aziende del territorio, con costanza e partecipazione.

Tra i settori più coinvolti, in Piemonte, spiccano commercio all'ingrosso dettaglio (30,5%), manifatturiero (12%), alloggio e ristorazione (11,7%). Quindi le costruzioni, con il 10,5%.

Commercio, manifatturiero e non solo

Tra le province spicca Torino soprattutto per il numero di lavoratori del commercio, ma anche del manifatturiero. Asti spicca per la logistica (trasporto e magazzini), ma anche Cuneo vanta buoni numeri per il commercio. Il 90% delle imprese appartiene alla categoria micro.

Nel corso del biennio 2022-2023 in Piemonte sono stati avviati progetti per 295 imprese, il 5,7% del totale nazionale. In tutto I lavoratori sono stati 3399, soprattutto donne (54,6%), in controtendenza col resto d'Italia. Sono addetti della sanità e del sociale, ma anche del manifatturiero e del commercio all'ingrosso. La fascia d'età è soprattutto tra i 50 e i 59 anni, con gli stranieri che pesano per il 20%. La maggior parte dei partecipanti (36,6%) ha un diploma di scuola superiore. 

Sicurezza e non solo

I temi principali, nei corsi, è la sicurezza sul lavoro. Ma si lavora anche sulle nuove competenze da migliorare e da apprendere.

"Raggiungiamo soprattutto quelle aziende che, per dimensione, una volta forse non avevano nemmeno accesso alla formazione o ai fondi paritetici - commenta il segretario torinese di Federterziario, Domenico Iellamo - Andiamo a colmare un vuoto che altri fondi hanno lasciato. E la crescita esponenziale di questi ultimi anni non è che la conferma della credibilità che stiamo meritando".

"Ma poi, con il mercato e l'economia che sta cambiando, le grandi aziende sono sempre di meno. Quasi una rarità. E noi andiamo azienda per azienda a spiegare le opportunità e creiamo percorsi quasi sartoriali a seconda dell'azienda associata".

Nuove strade dopo il manifatturiero 

"Viene sempre più riconosciuto il valore della formazione per la produttività dell'azienda, ma anche la qualità delle competenze degli occupato - aggiunge Silvia Marchetti, segretaria Ugl Torino - la città di Torino si sta reinventando una nuova identità, dopo il manifatturiero. Ecco perché questo tipo di formazione va a incontrare le necessità di chi sta uscendo dal settore dell'auto e cerca nuove strade".

Massimiliano Sciullo

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