Ibtissame ha 13 anni: è nata a Torino così come i suoi tre fratelli, vive ad Aurora e frequenta la scuola media Ettore Morelli. Suo papà e sua mamma sono nati a Casablanca, ma si sono spostati decenni fa nel capoluogo piemontese, prima lui e poi lei dopo il matrimonio.
È questa una delle tante storie, comune però nei tratti, racchiuse questa mattina nella Casa del Quartiere Cecchi Point di via Cecchi 17 dove si è tenuto il momento conclusivo del progetto “Torinesi dalla Nascita”, organizzato dalla Circoscrizione 7 in collaborazione con Unicef Torino.
Attestato di cittadinanza
Qui erano presenti 160 studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo grado “Regio Parco”, “Torino II” e “Ilaria Alpi”, coinvolte negli scorsi mesi in un percorso educativo sullo ius soli e sulla cittadinanza. Ragazzi a cui è stato consegnato un attestato di cittadinanza.
La storia di Ibtissame
Tra di loro appunto Ibtissame, che spiega: "Io mi sento sia italiana che marocchina: secondo me non c'è differenza, soltanto nella lingua che parliamo".
"Io sono bilingue - ha aggiunto la 13enne - parlo meglio italiano che marocchino visto che ho fatto qui tutte le scuole". Nel suo futuro un percorso di studi legato all'amministrazione/marketing all'istituto Russel-Moro-Guarini.
"Da grande - racconta la ragazza - vorrei gestire un'azienda: la parte finanziaria mi interessa da sempre, giocavo mio fratellino a fare finta di avere un'impresa". Ad intervenire anche il rapper torinese Milo Smith, che si è esibito in un concerto.
"Nel 2011 - ha raccontato - ho aderito ad una campagna per lo Ius Soli: oggi guardandovi, mi rivedo. Alla vostra età vi potrete domandare "Chi sono?". Magari avete origini straniere e vi chiedete quale parte di voi è più importante".
"Chi nasce in Italia è italiano"
“Questo progetto vuole affermare il principio - dichiarano il Presidente della Circoscrizione 7 Luca Deri, insieme alla Coordinatrice Sottocommissione Multiculturalismo Ilaria Genovese - secondo cui chi nasce in Italia da genitori stabilmente residenti nel nostro paese sia da considerare italiano al cento per cento e, di conseguenza, abbia le stesse opportunità spettanti al cittadino italiano con i medesimi diritti ed i medesimi doveri”.
“Da anni - interviene Antonio Sgroi Presidente provinciale UNICEF - siamo impegnati per affermare l’uguaglianza dei diritti e l’eliminazione delle discriminazioni per tutti i bambini e gli adolescenti a partire da quelli di origine straniera che, a diverso titolo, vivono, crescono, studiano in Italia".