In un anno sul Piemonte cadono mediamente tra gli 850 e i 900 millimetri di pioggia accumulata. Questa è la tendenza dell’ultimo decennio, nonostante l’andamento altalenante degli ultimi anni. Con la siccità registrata nel 2022 a cui si è aggiunto un lungo periodo di mancanza di precipitazioni nel 2023, interrotto solamente nel mese di maggio e giugno che hanno contribuito a “salvare” l’economia agricola di quello che stava diventando il territorio più secco in Italia (ma anche d’Europa).
Rispetto all’andamento degli ultimi anni questo 2024 ha registrato un’inversione di tendenza con cumuli (tra neve e pioggia) che da fine febbraio e inizio marzo sono diventati significativi con precipitazioni praticamente ininterrotte nell’ultimo mese.
Ieri un fronte di maltempo si è abbattuto con particolare violenza sul Piemonte centrale con piogge che in poche ore hanno superato i 100 millimetri di acqua accumulata. A Noasca, a mezzanotte di ieri, si calcolavano da rilievi Arpa 176,4 millimetri di pioggia accumulata. Praticamente l’acqua che, mediamente, scende in due mesi in Piemonte. Valori significativi anche a Corio con 125,4 millimetri di pioggia, a Groscavallo (111 milliemetri), a Balme (102 millimetri).
Poco più a valle di Noasca, a Locana, c’è stato un distacco franoso che ha reso necessario l’intervento di protezione Civile e vigili del Fuoco. La strada provinciale 460 è al momento bloccata.