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Scuola e formazione | 20 settembre 2024, 13:29

A Torino una scuola intitolata a Carolina Picchio, vittima dei cyberbulli: "Ho trasformato il dolore in una missione" [VIDEO]

Nel capoluogo piemontese il Comprensivo Sidoli dedicato alla memoria della 14 enne

A Torino una scuola intitolata a Carolina Picchio, vittima dei cyberbulli

A Torino una scuola intitolata a Carolina Picchio, vittima dei cyberbulli

"Questa è la prima scuola in Italia dedicata ad ragazza di 14 anni che si è tolta la vita. Io ho trasformato il dolore in una missione: questo non restituisce un figlio, ma può aiutare a sentirlo vicino". Ha la voce rotta dell'emozione Paolo Picchio, il papà di Carolina che nella notte tra il 4 ed il 5 gennaio 2013 si è suicidata dopo essere stata vittima di cyberbullismo. 

Torino prima in Italia 

E Torino, prima città nel paese, ha voluto dedicare l'Istituto Comprensivo Sidoli del Lingotto alla sua memoria. Una cerimonia molto sentita, che ha visto protagonisti le istituzioni (il sindaco Stefano Lo Russo, l'assessore Carlotta Salerno, il prefetto Donato Cafagna, il presidente della Circoscrizione 8 Massimiliano Miano), ma soprattutto i ragazzi. 

"Carolina ha scoperchiato un male" 

"Carolina - ha spiegato il papà Paolo - ha scoperchiato un male che il mondo adulto non vedeva. Carolina era la mia ragione di vita e non è riuscita a parlarmi di quel video che l'ha fatta spegnere". "Lei - ha aggiunto - ha salvato la mia vita: per mesi non volevo arrendermi all'evidenza. Poi ho letto la sua lettera di addio e ho trovato un messaggio di speranza: 'Spero che adesso siate più sensibili sulle parole'". 

Da lì è partito il percorso che ha portato alla creazione della Fondazione Carolina e alla prima legge 71 del 2017 sul cyberbullismo. E in questa storia si inserisce anche Torino, dove la ragazza era nata in una clinica di via Giorgio Bidone, e oggi la ricorda in una scuola. Angelo Campanella, collaboratore scolastico del Comprensivo, ha donato al papà un quadro con un ritratto della 14enne con su impresso la frase "Le parole fanno più male delle botte". 

I commenti 

"Saluto il signor Picchio - ha detto il sindaco Stefano Lo Russo, durante la cerimonia di scoprimento della targa di ricordo in palestra - come papà, anche io ho una figlia: leggendo la storia di Carolina esprimo la mia vicinanza personale". "Carolina - ha proseguito il primo cittadino - ha vissuto una dimensione di solitudine. Dopo il Covid molti nostri ragazzi si sentono soli: è essenziale il tema della prevenzione, stare  e parlare con loro per rilevare le fragilità".

"La scuola è fatta di tante cose, ma soprattutto di relazioni. Dedicare una scuola a Carolina è un bel segnale: le targhe hanno un significato profondo, trasmettono un simbolo". Parole condivise dall'assessore all'Istruzione Carlotta Salerno: "Le scuole sono spesso intitolate a persone come Manzoni e Bobbio, che sono sui libri di scuola. Intitolare una scuola a Carolina vuol dire che lei sarà sempre importante, come i personaggi che studiamo sui banchi".

"Quando succedono cose brutte abbiamo due strade: una è trasformare quel dolore in qualcosa di più. In questo caso un impegno per tutti i bimbi" ha concluso. 

Cinzia Gatti

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