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Economia e lavoro | 28 settembre 2024, 07:00

Quali sono le macchine per la stampa 3d più utilizzate?

Navigando in rete forse vi sarà già capitato di imbattervi in oggetti realizzati attraverso la stampa 3D.

Quali sono le macchine per la stampa 3d più utilizzate?

Navigando in rete forse vi sarà già capitato di imbattervi in oggetti realizzati attraverso la stampa 3D. Ci sono molti shop online, ad esempio, dove piccoli artigiani propongono dei prodotti specificando che sono stati costruiti grazie alle moderne stampanti 3D. I vantaggi sono numerosi, a partire dalla rapidità con cui si può ottenere il prodotto finale. Inoltre questi oggetti si possono personalizzare in molti modi, e gli unici limiti sono quelli della creatività di chi è alla prese con il progetto.

In più negli ultimi anni è diventato davvero semplice usufruire di questa tecnologia. I costi delle stampanti si sono abbassati molto, e in rete sono disponibili diverse piattaforme che offrono servizi come la stampa 3d online e le lavorazioni cnc online.

Ovviamente non tutte le stampanti 3D sono uguali. Ci sono varie differenze tra i modelli che oggi sono presenti sul mercato, ed è importante valutare questi aspetti prima di concludere il proprio acquisto. In questo articolo abbiamo deciso di indicarvi alcune delle principali tipologie presenti attualmente.

Stampanti FDM

Iniziamo con le stampanti FDM (Fused Deposition Modeling). Potreste trovarle indicate anche come stampanti FFF (Fused Filament Fabrication). Ad oggi è molto semplice trovare questi modelli, poiché sono i più diffusi sul mercato. Si tratta di una tecnologia molto versatile, oltre che essere piuttosto semplice. Per questo usano queste stampanti non solo i professionisti, ma anche coloro che le usano semplicemente per hobby.

Il funzionamento è abbastanza intuitivo già a partire dalla definizione. Le stampanti FDM usano del materiale fuso, che viene depositato a strati su una piattaforma. Il materiale viene distribuito attraverso dei filamenti, portati a una determinata temperatura, e che poi raffreddandosi portano all’oggetto finale.

Si possono usare molti materiali diversi, come varie tipologie di plastica. Tra le applicazioni più diffuse ci sono la produzione di modelli concettuali e la fabbricazione di oggetti di uso domestico.

Stampanti SLA

Le stampanti SLA usano un sistema molto diverso da quelle FDM. Il termine SLA sta per Stereolithography. Spieghiamo subito come funzionano: questi macchinari hanno un laser UV, che riesce a rendere solida una particolare resina liquida. Il laser segue il progetto impostato dal software e, strato dopo strato, solidifica questa resina.

Una lavorazione di questo tipo ha come principale vantaggio l’elevata precisione e scrupolosità. Si ottengono dei dettagli davvero ben definiti, e in più la superficie tende a essere di solito molto più liscia e priva di irregolarità rispetto alla stampa FDM

Oggi molti oggetti di design vengono prodotti proprio con queste stampanti, e lo stesso vale per alcuni gioielli.

Stampanti SLS

Se avete bisogno di lavorare con materiali in polvere la migliore soluzione è probabilmente quella di usare una stampante SLS (Selective Laser Sintering). Per questa loro caratteristica non sono molto diffuse in ambito domestico, mentre invece sono tra le più apprezzate nel settore industriale.

Per quanto riguarda il funzionamento anche in queste stampanti troviamo un laser, che con la sua potenza riesce a fondere parzialmente alcune polveri, e le usa poi per fabbricare l’oggetto. I prodotti sono molto robusti e resistenti, un aspetto che fa sì che siano a dir poco perfetti in alcuni settori, come l’industria automobilistica e quella aerospaziale.

Stampanti DLP

Le stampanti DLP (Digital Light Processing) rappresentano una valida alternativa alle stampanti SLA, e consentono di ottenere oggetti con caratteristiche simili. Non usano un laser: la resina viene solidificata di strato in strato da un particolare proiettore digitale. Questo processo favorisce una maggiore velocità rispetto alle stampanti SLA, garantendo al tempo stesso dei dettagli molto precisi e scrupolosi, con superfici molto lisce.

Le applicazioni sono le stesse che si possono avere per le stampanti SLA. Per cui se avete un'azienda che si occupa di gioielli o dovete realizzare dei modelli dentali queste stampanti potrebbero essere un’ottima opzione, da non sottovalutare.

Stampanti a metallo DMLS

Chiudiamo infine con le cosiddette stampanti a metallo, note anche con la sigla DMLS (Direct Metal Laser Sintering). Come indica già il nome queste stampanti hanno una tecnologia che può essere usata persino per la produzione di parti in metallo.

Il laser di questi macchinari è così potente da riuscire a sinterizzare la polvere di metallo, formando l’oggetto uno strato dopo l’altro. Il processo produttivo non è molto diverso da quello delle stampanti SLS.

Questa tecnologia si può usare per costruire dei prodotti di metallo, come pezzi di ricambio per le automobili, ad esempio.

Qual è la stampante migliore?

Una risposta a questa domanda non esiste. Ogni stampante ha i suoi pro e i suoi contro, e tutto dipende dal tipo di utilizzo che si vuole fare di questi strumenti. Si tratta senza alcun dubbio di macchinari molto versatili, ma questo non è l’unico aspetto da considerare.

Il prezzo è sicuramente un elemento da valutare, visto che deve essere proporzionato al tipo di utilizzo che volete fare della stampante 3D. Se volete produrre in casa oggetti di uso domestico potete scegliere i modelli più economici, ad esempio.

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