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Scuola e formazione | 30 settembre 2024, 15:28

Un milione di euro dal Pnrr per ristrutturare il "Majo"

Il “VII Liceo Scientifico”, con sede a Mirafiori Nord, oggetto di un profondo restyling e di un intervento di messa in sicurezza

Un milione di euro dal Pnrr per ristrutturare il "Majo"

Un milione di euro dal Pnrr per ristrutturare il "Majo"

Con sede nel cuore di Mirafiori Nord, negli anni '70 era conosciuto semplicemente come il “Settimo”: in effetti, la sua scarna denominazione ufficiale era “VII Liceo Scientifico” di Torino. Oggi, per i ragazzi, è il "Majo", come indica un bel graffito colorato vicino alla facciata della scuola, ben più visibile dell’insegna che campeggia sopra l’entrata.


L’Istituto di Istruzione Superiore Majorana di Torino ha preso il nuovo nome nel 1998 e oggi ospita circa 1.250 studenti, divisi in 56 classi, con un indirizzo tradizionale scientifico, uno potenziato in matematica, un indirizzo in scienze applicate e un indirizzo Cambridge.


Inizialmente, la sede in via Frattini era divisa in due edifici, di fatto due ali parallele che, negli anni Duemila, la Città Metropolitana ha unificato, creando un corpo centrale dove sono ospitati gli uffici amministrativi. Inoltre, sono state rifatte completamente le coperture, bonificandole dall’amianto, e sono stati sostituiti tutti gli infissi con nuovi serramenti a taglio termico.


Il PNRR ha portato in dote alla scuola 1 milione di euro per l’adeguamento sismico della manica centrale: un cantiere molto impegnativo, che riguarda tutti i piani, dalle fondamenta alla copertura. Verranno realizzati dei setti in cemento armato, posizionati sia agli spigoli dell’edificio sia nella porzione centrale, e saranno poi collegati fra loro; la facciata sarà quindi sistemata e resa omogenea. Attualmente sono in corso i lavori di scavo delle fondamenta, dove saranno posizionati i sei plinti in cemento armato di fondazione, che reggeranno i setti.


Luca Paolella, vicepreside del Majorana, spiega che l’Istituto ha saputo trasformare il disagio causato dal cantiere all’organizzazione della didattica in un’opportunità: “Inizialmente, quando i lavori ci sono stati presentati, ci siamo un po’ spaventati perché è un cantiere di grande impatto” racconta. “Ma le modalità di organizzazione dei lavori ci hanno permesso di far ruotare le classi, ispirandoci al modello DADA, che peraltro era già un progetto avviato dal Consiglio di Istituto e dal Collegio Docenti”.


Il DADA (Didattiche per Ambienti di Apprendimento) è un metodo di stampo americano che prevede la possibilità di sviluppare tutte le metodologie didattiche in un ambiente di apprendimento che sia funzionale e mirato. Spesso sono gli studenti a cambiare classe, raggiungendo le aule e i laboratori attrezzati appositamente per il tipo di insegnamento.

“Possiamo dire che, in effetti, le classi che si spostano sfruttano gli spazi in modo più efficiente: le cinque aule che perdiamo perché devono restare vuote durante i lavori sono recuperate grazie alla rotazione”, commenta Paolella.


Un sistema che aiuta anche a sopperire mancanze che l’Istituto vorrebbe vedere risolte in futuro: “Vorremmo un ascensore nell’ala nord, che ha 24 delle 36 aule che utilizziamo: è uno spazio non accessibile in caso di disabilità o infortunio”.

comunicato stampa

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