Rossa come il sangue, ma anche come l’amore. Come la passione e il rischio, il desiderio e la ferita; e come tutte le emozioni più viscerali. Così sarà la nuova stagione del Teatro Regio, che sotto il tema “Rosso” mette in scaletta 10 titoli inaspettati, che comprendono anche tre appuntamenti di danza, quattro nuovi allestimenti e due debutti assoluti per Torino.
Si comincia il 10 ottobre
A inaugurare il cartellone, il 10 ottobre, sarà Francesca da Rimini di Zandonai, opera creata a Torino e affidata alla bacchetta del nuovo direttore musicale Andrea Battistoni e alla regia di Andrea Bernard. Subito dopo, il pubblico potrà applaudire il ritorno di un gigante: Riccardo Muti dirigerà Macbeth di Verdi, in un nuovo allestimento firmato dalla figlia Chiara.
Tra le novità assolute per la città, spiccano Dialoghi delle Carmelitane di Poulenc, capolavoro del Novecento che debutterà finalmente al Regio, e due nuove produzioni firmate da Pierre-Emmanuel Rousseau e Stefano Poda: I Puritani e Tosca. Immancabile anche la danza, che vedrà il ritorno di Roberto Bolle con Caravaggio, la presenza del Balletto del Teatro Nazionale di Praga e il debutto a Torino del Balletto dell’Opera Nazionale di Riga.
Jouvin: "Una stagione ricca di grandi slanci"
“Rosso”, come spiega il sovrintendente Mathieu Jouvin, “è il colore scelto per dare un’identità simbolica alla stagione. Un colore che evoca ferite e desideri, passione e slancio creativo, amore e tradimento. Un invito a vivere il teatro non solo come intrattenimento, ma come luogo di confronto, emozione, consapevolezza. In un tempo segnato da conflitti e incertezze, l’arte non offre risposte, ma può ancora porre le domande giuste”.
Il sindaco di Torino e presidente della Fondazione Teatro Regio, Stefano Lo Russo, sottolinea invece il ruolo centrale del Regio per la Città: “Questo Teatro è molto più di un luogo dedicato alla musica: è uno spazio in cui Torino si specchia, si riconosce e si interroga. Con la nuova stagione, il Regio conferma il suo ruolo di bussola culturale”.