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Cultura e spettacoli | 27 maggio 2025, 18:16

Cappella della Sindone: religione cristiana e arte contemporanea si incontrano con l'opera di Annalaura di Luggo

Dal 6 giugno al 26 agosto, l'installazione Oculus-Spei

Cappella della Sindone: religione cristiana e arte contemporanea si incontrano con l'opera di Annalaura di Luggo

Dal 6 giugno al 26 agosto 2025, la Cappella della Sindone dei Musei Reali di Torino ospita Oculus-Spei, installazione multimediale di Annalaura di Luggo.

La mostra, curata da Ivan D’Alberto, promossa dai Musei Reali e dal Museo Diocesano di Torino, ha ricevuto il patrocinio morale del Giubileo 2025, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Giustizia.

La Cappella della Sindone – monumento che custodisce uno dei simboli della cristianità e della spiritualità universale – si apre all’arte contemporanea, accogliendo un progetto che intreccia tecnologia, arte e fede. In questo spazio sacro, dove la Sindone si offre come segno concreto di redenzione, Oculus-Spei propone un messaggio profondo: la speranza come forza positiva che permette di affrontare ogni sfida e ogni difficoltà.

L’opera multimediale interattiva dell’artista napoletana si articola attorno a cinque Porte Sante ideali, dinanzi alle quali il visitatore è invitato a bussare concretamente. Oltre le prime quattro Porte il pubblico trova persone con disabilità, provenienti dai quattro angoli del mondo: sono uomini e donne che si fanno testimoni di forza e resilienza. Una luce che discende dall’alto li attraversa, aprendo un varco nel loro cuore e nel loro sguardo: da sempre, infatti, l’occhio è per Annalaura di Luggo la chiave di accesso per raggiungere la parte più profonda dell’animo umano.

La quinta Porta, ispirata a quella del carcere di Rebibbia, aperta da Papa Francesco come segno di accoglienza e misericordia, rappresenta il momento più intimo e trasformativo del percorso. Il visitatore, ripreso in tempo reale, si ritrova in una gabbia simbolica, che evoca ogni forma di prigionia, precarietà e vulnerabilità. Ed è proprio in questa condizione di “reclusione” che la luce riappare, suggerendo una possibile liberazione interiore attraverso la speranza.

comunicato stampa

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