Non solo Maserati. L'effetto del trasloco annunciato da Stellantis (con le produzioni di GranCabrio e GranTurismo che saranno realizzate a Modena rischia di travolgere ancora di più una situazione già traballante come quella della Lear di Grugliasco, da sempre legata alle lavorazioni sui sedili delle vetture del Tridente.
Già ostaggio di un prepotente calo di volumi di produzione, lo stabilimento della multinazionale ora potrebbe ritrovarsi ancora con meno da fare.
A lanciare l'allarme sono i sindacati che ormai da anni seguono le vicende della fabbrica di corso Allamano, al confine tra Torino e Grugliasco e dei 380 lavoratori coinvolti. "Lo spostamento della pur esigua produzione di veicoli Maserati da Mirafiori è un ulteriore colpo per l'intero indotto automotive del Torinese, che per la realtà Lear rappresenta l’unico anello di congiunzione con la catena di fornitura in direzione della mono committenza Stellantis", dicono Fim, Fiom e Uilm in una nota congiunta. "I potenziali investitori di cui si è discusso in sede ministeriale nei mesi scorsi si sono tutti dissolti e non risulta vi siano ulteriori interessamenti, tant'è che per ben due volte è stato annullato e rinviato l'incontro pianificato presso il MIMIT (nel mese di aprile e maggio 2025), il prossimo incontro sarà convocato entro il mese di giugno".
"Le lavoratrici e i lavoratori non resteranno fermi ad attendere la chiusura del loro stabilimento e la fine degli ammortizzatori sociali - dicono - . Nei prossimi giorni valuteremo quali azioni mettere in atto a difesa del lavoro e del futuro. Serve che tutte le amministrazioni territoriali, la Regione e il Mimit si attivino per supportare il futuro di 380 lavoratori".
"Non condividiamo la decisione di Stellantis di spezzettare la produzione di Maserati GC e GT che verrà fatta Torino per quanto riguarda la lastratura e la verniciatura spostando l'assemblaggio finale a Modena - dice Rocco Cutrí segretario generale Fim-Cisl Torino e Canavese -. Una scelta avvenuta senza un confronto con le parti
sociali ed in assenza del piano di rilancio del marchio Maserati. Così facendo il conto di scelte industriali non condivise ricade interamente sui lavoratori stretti nella morsa di
decisioni estemporanee di Stellantis da un lato e dalla totale mancanza di prospettiva imprenditoriale da parte della multinazionale americana Lear. Questi sono i temi che
andremo a porre sul tavolo Regionale".
E Antonino Inserra, responsabile Fiom Cgil per la Lear, aggiunge: "Un duro colpo per Torino e il suo indotto automotive, ma in particolare per le lavoratrici e i lavoratori della Lear di Grugliasco. 380 persone, 380 famiglie a cui viene di fatto stroncato il lavoro e a cui viene negato il futuro. Non saremo passivi, non staremo fermi ad aspettare la fine degli ammortizzatori sociali e soprattutto non ci faremo più portare a spasso delle favolette fino ad oggi raccontate di fantomatici investitori che non si sono mai palesati. Faremo tutto il possibile per portare all'attenzione della distratta politica locale e nazionale che i lavoratori Lear non si arrendono ad un futuro fatto di disoccupazione e precariato".
"Lo spostamento a Modena complica ulteriormente la situazione dello stabilimento della Lear di Grugliasco, che si occupa, della produzione e della fornitura dei
sedili per questi modelli Maserati - conclude Antonio Iofrida, responsabile territoriale Uilm Torino -. È una notizia che alimenta ulteriormente la preoccupazione per l'assenza di prospettive industriali ed occupazionali per il sito della Lear di Grugliasco. Da oltre un anno, dall'avvio della vertenza, non si intravede ancora nessuna soluzione per la salvaguardia dei posti di lavoro di oltre 380 famiglie, sempre più in difficoltà per l'assenza di lavoro e l'impatto della cassa integrazione".
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