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Cultura e spettacoli | 04 agosto 2025, 08:58

Con 'Presence'  Steven Soderbergh realizza un horror volutamente poco pauroso

Un film che riesce a sovvertire le regole del canone e gli stereotipi di questo genere

Con 'Presence'  Steven Soderbergh realizza un horror poco pauroso

Con 'Presence'  Steven Soderbergh realizza un horror poco pauroso

TITOLO: Presence 

TITOLO ORIGINALE: Presence 

ANNO DI PRODUZIONE: 2024  

PAESE DI PRODUZIONE: Usa 

CASA DI DISTRIBUZIONE: 01 Distribution 

GENERE: orrore, thriller 

REGIA: Steven Soderbergh 

CAST: Lucy Liu, Julia Fox, Chris Sullivan, Callina Liang, Lucas Papaelias, West Mulholland, Eddy Maday . 

DURATA: 85 minuti  

TRAMA

La famiglia Payne in apparenza sembra perfetta. Quando la vita della figlia minore Chloe viene sconvolta da un tragico evento, decidono di trasferirsi in un'altra casa fuori città per ripartire da zero. Presto però la ragazza si accorge che qualcosa nella sua stanza non va; inizialmente la famiglia non le crede, ma cambierà parere quando alcune manifestazioni che si presentano diveranno impossibili da ignorare. Mentre la loro vita quotidiana inizia a sgretolarsi e le tensioni si amplificano, una presenza inquietante li osserva e li influenza, silenziosa ma sempre più vicina. 

RECENSIONE  

Steven Soderbergh è sempre stato uno dei registi più eclettici di Hollywood, che ha affrontato vari generi differenti tra loro riuscendo sempre a lasciare una propria impronta originale. 

Con Presence realizza un film dell'orrore volutamente poco pauroso. Soderbergh  per tutto il film mostra  un'inquadratura soggettiva della "presenza" che avvolge la casa, rompendo così gli schemi del genere Ghost story che tendenzialmente mostra il punto di vista delle vittime. Steven Soderbergh si avvale di un forte utilizzo del piano sequenza e oltre  ad esserne il regista, ha diretto anche la fotografia del film e si è occupato del montaggio. 

Soderbergh e lo sceneggiatore David Koepp non vogliono fare un'analisi della disgregazione della famiglia, ma piuttosto offrono allo spettatore un'amplia riflessione sulla società umana odierna, che sembra distaccarsi sempre di più dai rapporti personali. Inoltre Soderbergh, con un film a basso costo, mostra come il cinema stia cambiando anche a livello tecnologico, utilizzando spesso per riprendere un semplice smartphone. 

Steven Soderbergh e David Koepp stanno formando un sodalizio piuttosto poliedrico, basti pensare al loro film precedente, Black Bag - Doppio gioco,  uscito  a maggio di quest'anno. L'impressione è che le sceneggiature di Koepp si amalgamino molto bene con la regia di Soderbergh. Presence non è il miglior film della carriera di nessuno dei due, ma è un lungometraggio dell'orrore che riesce con intelligenza a sovvertire le regole del canone e gli stereotipi di questo genere tipicamente americano. 

 Voto: 3,5/5 

Davide Pistarino

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