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Attualità | 19 agosto 2025, 12:22

La tragica scomparsa di Alberto diventa una Casa di speranza

Federico Lerza ha fondato un’impresa sociale in ricordo del figlio per sostenere pazienti oncologici, le loro famiglie e promuovere l’inclusività

Papà Federico con il figlio Alberto

Papà Federico con il figlio Alberto

Sostegno alle famiglie di pazienti oncologici, un ‘Pulmino dei sogni’ e un doposcuola sono solo alcuni dei progetti a cui La Casa di Alberto sta lavorando. Tutto nasce dall’eredità spirituale del pinerolese Alberto Lerza, morto il 24 settembre 2024 per un tumore a 8 anni: la sua breve ma intensa vita ha fatto riscoprire la fede a papà Federico e l’ha spinto a non rimanere nel silenzio.

“L’esempio arriva dalla vita di mio figlio, io ho visto degli insegnamenti importanti in Alberto, amare gli ultimi, accogliere chi soffre. Quando se n’è andato il primo desiderio era di non raccontare a nessuno la sua storia. Poi ho capito che poteva essere utile ad altre persone, per trovare la luce nel buio. Non è soltanto un modo per portare la vita di Alberto in giro, ma per dare un messaggio di speranza a chi oggi non ne ha più”, spiega papà Federico.

Un’ispirazione che sta dietro al libro che ha scritto, ‘Alberto, l’Angelo della speranza’, pubblicato circa un mese fa con Vita Edizioni, e all’impresa sociale che ha fondato a febbraio 2025.

I progetti attualmente in via di sviluppo sono vari. “Il più importante in questo momento è l’assistenza alle famiglie oncologiche che portano i bambini a Parigi. Li aiutiamo a trovare il volo, l’hotel e forniamo sostegno in ospedale. Stiamo collaborando con il Regina Margherita di Torino. Ai primi di settembre sarò ricevuto dal console italiano a Parigi perché anche il consolato è interessato al progetto”.

Intorno alla Casa di Alberto ruotano diverse figure, tra cui ingegneri e medici, che aiutano Lerza nel pianificare le iniziative.

Tra queste, si è da poco conclusa l’Estate Ragazzi della Gentilezza, un centro estivo inclusivo, dove sono stati accolti bambini con e senza fragilità.

A ottobre verrà attivato un servizio di doposcuola, per tutti i bambini: “Non vogliamo che la nostra impresa sia solamente dedicata a quelli fragili, ma a tutti, perché il principio è l’inclusione, altrimenti diventa di nuovo una ghettizzazione, che non è quello che desideriamo”, afferma Lerza. Nello stesso periodo partirà il ‘Pulmino dei sogni’: “Il mezzo ci è stato donato da una persona straordinaria e servirà a portare in giro i bambini malati terminali per delle attività semplici come una gita al mare”.

Infine, è in programma un altro progetto di oncologia a Pinerolo, per gli adulti, per proporre attività ludiche ai pazienti in attesa di terapia: “Siamo già d’accordo con il primario di oncologia. Una volta a settimana, ma speriamo di farcela anche più volte, ci saranno musica, teatro e letture direttamente in reparto”.

Sabina Comba

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