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Cronaca | 15 ottobre 2025, 16:06

Vitella in fuga dal mattatoio a Leinì, una storia a lieto fine: non sarà macellata

Il sindaco Torella si era speso per la sua grazia. Ora il bovino avrà il suo nome. Trovato un rifugio nell’astigiano dove l’animale sarà trasferito e curato

Vitella in fuga dal mattatoio a Leinì, una storia a lieto fine: non sarà macellata

Momenti di panico, un inseguimento surreale e un esito che, alla fine, scalda il cuore. La fuga di un presunto toro nella giornata di lunedì 13 ottobre tra le strade di Leinì aveva fatto parlare di se. Una corsa forsennata in mezzo alle macchine e alle persone presenti sulle strade cittadine. Il bovino in fuga è stato visto (e fotografato) da tanti e le sue foto hanno fatto il giro sui social in questi giorni. 

Avvistato inizialmente nel centro del comune, l’animale aveva poi raggiunto le zone periferiche, costringendo le autorità addirittura a chiudere alcune strade e invitare i residenti a non uscire di casa.

Carabinieri, Polizia locale e veterinari dell’ASL TO4 si erano poi messi sulle sue tracce. Un inseguimento che è durato ore, prima della cattura e da cui è emersa la verità: non si trattava di un toro, bensì di una giovane vitella di appena 15 mesi, fuggita terrorizzata da un vicino mattatoio.

Salvata dall'anestesia

Bloccata e sedata, la vitella rischiava comunque la macellazione, sospesa solo temporaneamente a causa dell’anestetico che aveva ricevuto durante la cattura. Un tempo comunque necessario per attivare la solidarietà di molti che hanno espresso la loro volontà a salvare l’animale dal macello. Un appello accorato è arrivato anche dal sindaco di Leinì Luca Torella (nomen omen).

Il primo cittadino si era rivolto all’allevatore di Rivarolo chiedendone la grazia attraverso una lettera. E da lì, grazie all’attivazione del sindaco e alla donazione di persone che hanno preferito rimanere anonime, è stato trovato un rifugio pronto ad accoglierlo e salvarlo dal mattatoio.

Troverà rifugio nell'astigiano

L’allevatore si è quindi detto disponibile a riprendere l’animale in attesa che possa essere trasportato al Rifugio Jill Phipps ad Albugnano, in provincia di Asti. Si tratta di una realtà nata nel 2016 dove viene dato asilo ad animali da allevamento destinati al macello: qui vivono 16 bovini, 12 maiali, più di 70 Ovicaprini, polli, galline, conigli, ma anche cani e gatti. 

Nel 2020, per un caso analogo, avevano salvato il toro Tarosh, scappato da Centallo, nel cuneese, e per cui le ricerche erano proseguite per tre settimane. 

Si chiamerà... Torella

Come spiegato da Daniela Shehu e Gianluca Serra, fondatori del rifugio, in onore al sindaco che si è speso per l’animale in fuga la vitella verrà chiamata Torella

Il progetto il Rifugio Jill Phipps, viste le spese di trasporto e mantenimento della vitella, si può sostenere contattandoli direttamente attraverso la pagina Facebook. 

Daniele Caponnetto

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