L'Istituto Comprensivo Tommaseo di Torino sarà obbligato, da subito, a consentire il consumo del pasto da casa in mensa a 33 alunni. A stabilirlo il Consiglio di Stato, che oggi ha dato ragione ai genitori della "schiscetta" che avevano presentato ricorso.
La dirigente didattica della scuola Lorenza Patriarca aveva scelto la linea dura, vietando il panino da casa. I genitori che rifiutavano la mensa erano invitati obbligatoriamente a venire a prendere i figli in pausa pranzo.
Il Consiglio di Stato, come spiega l'avvocato Giorgio Vecchione, ha dichiarato "illegittimo" il provvedimento della Patriarca perché "quale che sia il pasto consumato – la capacità recettiva complessiva dell’Istituto è sempre la medesima, così come uguale è il numero complessivo degli alunni". "Occorre, quindi, - continua il legale - unicamente distribuire diversamente lo spazio dello stesso locale adibito a refettorio, dove troverebbero posto i medesimi alunni nell’ipotesi in cui fossero tutto fruitori del servizio mensa".
L'ultima parola ora spetta Tar Piemonte, ma la Tommaseo dovrà immediatamente riorganizzare gli spazi, garantendo agli alunni di poter consumare il pasto da casa.