"L'Università di Torino deve assumere i ricercatori precari"

L'Università di Torino si impegni ad assumere un maggior numero di ricercatori precari. È questa la richiesta avanzata dai consiglieri regionali del Partito Democratico, che hanno sottoscritto un ordine del giorno.

"L'Università di Torino", spiegano i consiglieri Andrea Appiano e Domenico Rossi, "si avvale della collaborazione di un elevato numero di ricercatrici e ricercatori precari. Una cifra tanto più significativa se si tiene conto che lo stesso Ateneo conta su molto personale docente strutturato, dai professori ordinari e associati, ai ricercatori a tempo determinato". 

Andrea Appiano

I circa 400 assegnisti di ricerca percepiscono 1.400 euro al mese, cifra che si riduce per i borsisti, che prendono in media mille euro al mese. "Questa elevata precarietà", proseguono i due esponenti Dem,  "si riflette negativamente sui livelli qualitativi della didattica. Presso l'Unito il numero medio di studenti iscritti per ogni docente è pari a 34,5, uno dei rapporti peggiori d'Italia".

"A fronte di questi dati", proseguono, "pur disponendo di un ingente avanzo di amministrazione di circa 37 milioni di euro, abbia deciso di adottare per il triennio 2016-2018 un piano per il reclutamento di soli 80 ricercatori a tempo determinato di tipo A".

"Pur rispettando l'autonomia universitaria, ci sembra che la revisione del piano di reclutamento adottato da Unito ci sembra una condizione indispensabile per tutelare la ricerca scientifica, per la qualità di date per favorire più stabili prospettive di lavoro e di vita al personale precario dell'Università", concludono Appiano e Rossi.