Dal mese di gennaio 2017 è stato registrato un preoccupante aumento del numero di casi di morbillo in Italia. L’ha reso noto il Ministero della Salute. Nel 2016 i casi erano stati 844, dall’inizio dell’anno sono già stati registrati più di 700 casi, un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno di oltre il 230%. La maggior parte dei casi sono stati segnalati in Piemonte, Lazio, Lombardia e Toscana. Più della la metà fra i 15-39 anni. Non serve sottolineare che l’aumento è in gran parte dovuto al numero crescente di genitori che rifiutano la vaccinazione, come esplicita la stessa nota del Ministero. Il morbillo, fino a poco fa quasi debellato, circola di nuovo a causa della presenza di sacche di popolazione suscettibile, non vaccinata o che non ha completato il ciclo vaccinale a 2 dosi.
Tutto ciò si inserisce in un quadro complessivo molto preoccupante: l'analisi (2014) dei dati raccolti dal Ministero della Salute conferma un incremento dell’esitazione sui vaccini, con graduale riduzione della copertura per le vaccinazioni dell’infanzia (Polio, TDP, Epatite B e Hib). Quasi 2/3 delle Regioni ha disatteso il target di copertura (95%). Le coperture vaccinali nazionali contro la poliomielite, il tetano, la difterite, l’epatite B e la pertosse, che nel 2013 erano di poco superiori al 95%, nel 2014 sono scese al di sotto di tale soglia. La copertura per Hib, che nel 2013 era pari al 94,5%, è rimasta sostanzialmente invariata, mentre la copertura per morbillo, parotite e rosolia è diminuita di quasi dal 90,3% del 2013 all’86,6%.
In Piemonte la situazione è migliore che nelle altre regioni, tuttavia nel 2015, per quanto riguarda il ciclo di base (difterite, tetano, pertosse, polio, epatite B, Hib), l’obiettivo del 95% di copertura è stato superato solo dalla vaccinazione contro la polio e da quella contro il tetano, mentre la vaccinazione contro l’Hib ha raggiunto il 93,8% di copertura. Per la vaccinazione contro morbillo-parotite-rosolia il 95% di copertura non è mai stato raggiunto e oggi siamo di fronte alla situazione sopra descritta. In provincia di Torino, nei primi due mesi dell'anno l'anno scorso furono appena 16 i casi di morbillo a livello regionale, mentre quest’anno sono oltre 150.
Il 22 dicembre 2016, il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi ha depositato la proposta di legge n. 232: “Obblighi vaccinali per la frequenza negli asili nido”. A oggi tuttavia il ddl non è ancora stato calendarizzato nelle Commissioni competenti.
“Mi piacerebbe che i sostenitori della libertà di scelta riflettessero su un punto: il Piano di eliminazione del morbillo risale al 2005 e la vaccinazione è fra quelle fortemente raccomandate e gratuite. Eppure i dati parlano chiaro. Informazione e gratuità non bastano” – dichiara l’esponente di Sinistra Italiana Grimaldi. – “La minor percentuale di vaccinati comporta la perdita del cosiddetto ‘effetto gregge’, il fenomeno per cui più alto è il numero di persone vaccinate, meno le malattie possono diffondersi creando una protezione anche per quei pochi soggetti non ancora vaccinati o che non possono essere vaccinati, perché affetti da peculiari condizioni patologiche. Per questo ho depositato una legge che intende tutelare la salute dei minori e della collettività, introducendo fra i requisiti di accesso agli asili nido e alle altre strutture autorizzate (nidi in famiglia, micro-nido, centro di custodia oraria, sezione primavera) la certificazione sanitaria attestante la somministrazione delle vaccinazioni. Mi auguro che questo sia compreso e che tutte le forze contribuiscono ad avviare l’iter di discussione della legge. Non possiamo più aspettare”.