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Politica | 28 marzo 2017, 20:44

“La paura del confronto ha vinto sulla democrazia. Bocciata la nostra richiesta di referendum”

Lo dichiara Gian Luca Vignale, consigliere regionale e presidente del Comitato Salviamo gli Ospedali e la Sanità Piemontese che ha promosso l’istanza per la promozione di un referendum abrogativo, in materia di revisione della rete ospedaliera, oggi al voto del Consiglio regionale

Gianluca Vignale

Gianluca Vignale

Oggi il centro sinistra non ha avuto il coraggio del confronto ed ha tolto ai piemontesi la possibilità di esprimersi sulla gestione della sanità piemontese”, lo dichiara Gian Luca Vignale, consigliere regionale e presidente del Comitato Salviamo gli Ospedali e la Sanità Piemontese che ha promosso l’istanza per la promozione di un referendum abrogativo, in materia di revisione della rete ospedaliera, oggi al voto del Consiglio regionale.

In Consiglio Regionale  - ha spiegato Vignale –  portavamo la voce di oltre tremila cittadini e amministratori locali che chiedevano di poter raccogliere le 60 mila firme necessarie per l’indizione di una consultazione referendaria, su una delibera che ha stravolto la sanità piemontese”.

Il referendum abrogativo sarebbe stata una grande opportunità non solo per questa maggioranza ma anche per tutti gli amministratori locali ed i cittadini di affrontare i pro ed i contro una riforma sanitaria molto discussa. Purtroppo  questa maggioranza – ha proseguito Vignale –  ha, nuovamente, preferito nascondere la testa sotto la sabbia, negandosi al confronto con i cittadini e chiudendosi in motivazioni tecniche, frutto della paura o della certezza di perdere il referendum”.

Vignale nel suo intervento ha ricordato che la dgr n. 1-600 di cui si chiede l’abrogazione con quesito referendario  “è meramente attuativa di norme nazionali sulle quali peraltro si lascia alle Regioni un margine un margine di discrezionalità. Inoltre la legge nazionale a cui fa appello questa giunta, ovvero il cosiddetto Patto per la Salute, ha come unico vincolo lo standard dei posti letto per mille abitanti, che per legge è di 3 ogni mille abitanti e che invece Saitta e Chiamparino hanno ridotto, a 2.6 ogni mille abitanti”.

 “Se davvero questa amministrazione fosse sicura delle scelte fatte non vi sarebbero dubbi – ha concluso -:  da domani il Comitato avrebbe potuto raccogliere le firme per l’indizione del referendum. Ma è evidente che alla maggioranza di centro sinistra più del parere dei cittadini interessa il mantenimento delle proprie posizioni. Purtroppo oggi la paura del confronto del centro sinistra, guidato da Chiamparino e Saitta ha vinto sulla democrazia, negando ancora una volta un diritto inviolabile dei cittadini piemontesi”.

C.S.

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