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Eventi | 12 ottobre 2017, 20:17

Giuseppe Cederna torna a Torino con lo spettacolo "Da questa parte del mare"

Dal 31 ottobre al 12 novembre al teatro Gobetti e il 16 novembre al teatro Giacosa di Ivrea

Giuseppe Cederna torna a Torino con lo spettacolo "Da questa parte del mare"

"Da Questa Parte del Mare" è il libro della vita di Gianmaria Testa, arrivato in libreria purtroppo postumo il 19 aprile 2016, per Giulio Einaudi Editori con prefazione di Erri De Luca.

É il racconto dei pensieri, delle storie, delle situazioni che hanno contribuito a dar vita ad ognuna delle canzoni dell'album omonimo, ed è un po', anche, inevitabilmente, il racconto di Gianmaria stesso e delle sue radici. É la storia dei grandi movimenti di popolo di questi anni, delle radici e della loro importanza. Radici che non sono catene, ma sguardi lunghi. É il libro con cui Gianmaria si è congedato in pace, dopo una vita onesta e dritta. È un patrimonio di riflessioni umanissime, senza presunzioni di assolutezza. Un distillato di parole preziose che riesce a restituirci ancora e per sempre la voce di Gianmaria. È uno sguardo lucido, durato più di 20 anni, sull’oggi. Una lingua poetica, affilata, tagliente, insieme burbera ed emozionata. Bellissima.
 
Proprio da qui si è partiti per dar vita ad un vero e proprio spettacolo teatrale, con un linguaggio drammaturgico che potesse reggere alle tavole del palcoscenico e rendere possibile un viaggio a due voci, quella di Giuseppe Cederna, solo in scena alle prese con diversi personaggi da questa e dall’altra parte del mare, e quella di Gianmaria Testa, presente con la sua voce e le sue canzoni profetiche e umanissime.

Giorgio Gallione ha curato non solo la regia, ma anche il passaggio di parole pensate per la pagina scritta al teatro. Lo ha fatto mescolando le parole di Gianmaria a quelle delle cronaca quotidiana e a quelle di due osservatori attenti del fenomeno migratorio contemporaneo: Marco Revelli e Alessandra Ballerini.
 
“Da questa parte del mare” è un viaggio lirico e ruvido, per storie e canzoni, sulle migrazioni umane, ma anche sulle radici e sul senso dell’“umano”. In scena alcuni sassi e un cerchio di terra che abbraccia un simbolico mare nostrum da attraversare e da difendere, sul palco un attore che da voce, attraverso le parole di Gianmaria Testa, a quelli che non hanno voce per essere ascoltati.
Lo spettacolo è un continuo alternarsi di voci e personalità distinte, trovate e ritrovate su un mare che abbraccia e divide, culla e annega. Giuseppe Cederna si incarna nelle loro storie raccontate attraverso una recitazione impeccabile, affettuosa e graffiante, lacerante e tenerissima. Proprio come le canzoni e le parole di Gianmaria Testa.

c.s.

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