Chi la vedeva ogni giorno affacciandosi dal balcone, o passeggiando lungo corso Traiano, da oggi dovrà riabituarsi alla solita immagine del grande prato vuoto e incolto che costeggia via Guala. La yurta, tipica tenda mongola scelta da Stefano Schwarz (LeU) per ospitare il suo comitato in campagna elettorale, ha traslocato, lasciando libero un pezzo di verde di proprietà controversa (in parte della società immobiliare Gefim, che dovrebbe costruirvi un palazzo).
Assemblata a pochi giorni dal voto del 4 marzo, in mezzo a neve e gelo, ieri è stata smontata pezzo dopo pezzo, sotto una pioggia incessante. "La porto via, ma avrei preferito fosse utilizzate come bene per i cittadini", spiega Schwarz, che aveva parlato direttamente con l'assessorato all'ambiente nell'ipotesi di realizzare un progetto dedicato ai più piccoli. "Mi sarebbe piaciuto far sì che la yurta venisse utilizzata, in uno spazio verde come questo, dai bambini di una scuola del territorio, come area di lettura".
Adesso la sua destinazione è incerta, ma le idee sono tante. Così come non sono mancate, in questi mesi, le polemiche di alcuni residenti, inizialmente dovute alla non conoscenza dei permessi richiesti per collocare la yurta nel prato. Voci che hanno anche alluso a strane attività svolte all'interno della tenda in orario notturno. "Alcuni cittadini hanno pensato che dentro ci andassero le prostitute di corso Traiano con i clienti, ma, in realtà, era Schwarz stesso a dormirci", spiega il presidente della Circoscrizione 8 Davide Ricca. "Inizialmente non sapevo che la yurta fosse di sua proprietà, e credevo che il permesso si esaurisse dopo il 4 marzo. Poi è stato tutto chiarito, e non c'è assolutamente nulla di personale dietro".
Nelle intenzioni di Schwarz, adesso, sicuramente c'è la voglia di riportarla presto in vita come luogo aggregativo, amichevole e informale, così com'è stato durante la campagna elettorale. "Il mio intento non era quello di portare qui un oggetto del genere a scopo esibizionistico - spiega - ma volevo trasmettere il suo valore culturale, avvicinando i cittadini a un mondo spesso sconosciuto, affascinante, che apre la mente. Spero di poterla valorizzare ancora in futuro".