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Politica | 20 aprile 2018, 12:04

Cgil: "Basta morti sul lavoro, bisogna investire in salute e sicurezza"

Il sindacato scrive una nota dopo l'incidente che stamattina ha visto la morte di un operaio di Salassa, nel Canavese

Cgil: "Basta morti sul lavoro, bisogna investire in salute e sicurezza"

Nel 2017 vi sono stati 1029 infortuni mortali sul lavoro (83 in Piemonte), nel primo trimestre del 2018 si registra un aumento delle morti sul lavoro del più 1,5% e sempre nel 2017 si sono registrate 2000 denunce relative a malattie professionali (863 in Piemonte).

"Ancora questa mattina, alle 8,30, alla R.g. Polietilene di Salassa, un altro lavoratore è morto schiacciato da un carico di polietilene: una strage continua. E si continua a morire di amianto". Lo scrive in una nota la Cgil di Torino.

"Ogni anno in Italia si registrano mediamente oltre 3.000 morti per aver respirato fibre di amianto (tumori polmonari, mesoteliomi...): in Piemonte circa 250 nuovi casi l'anno. L'Italia è, fra l'altro, uno dei Paesi più esposti: è stato fino alla fine degli anni '80 il secondo maggior produttore europeo di amianto dopo l'ex Unione Sovietica, nonché uno dei maggiori utilizzatori. Dalla messa al bando dell'amianto il bilancio è pesantissimo. Si attende che il picco, visti i tempi di incubazione, si manifesti dopo il 2020: questo mentre gli investimenti e gli interventi di bonifica continuano ad andare a rilento.

La situazione richiede a noi ed all'intero movimento sindacale di mettere in campo una forte ed incisiva mobilitazione affinché si mettano in atto tutte le iniziative atte a salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori; si investano tutte le risorse necessarie per le bonifiche e non solo dei luoghi di lavoro, in quanto la fibra killer è presente in manufatti ed edifici pubblici e privati; si investa e si operi sulla prevenzione anche potenziando le strutture preposte allo scopo.

Le sentenze Eternit e quella di appello per le morti da amianto alla Olivetti di Ivrea, ci dicono che ancora non si è fatta giustizia.

L'assenza della politica sui temi del lavoro e sulle sue condizioni, la scarsa attenzione dei media su temi di questa rilevanza, determinano una condizione di isolamento di chi si batte per restituire valore e dignità al lavoro e per stabilire condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Per noi questa battaglia è prioritaria. Insieme al sostegno alle famiglie che affrontano i processi, la Cgil sarà in campo con iniziative di denuncia e di mobilitazione, di formazione alla cultura della prevenzione in tutti i luoghi di lavoro e tra i cittadini".

c.s.

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