![Giovani, disagio sociale e famiglia al centro dell'analisi della psicologa: "I genitori non ascoltano più" [VIDEO]](https://www.torinoggi.it/fill/90/90/fileadmin/archivio/piazzapinerolese/2025/12/cervetti.jpeg "Giovani, disagio sociale e famiglia al centro dell'analisi della psicologa: "I genitori non ascoltano più" [VIDEO]")
In Piemonte su 4milioni 392mila abitanti ci sono 12.914 richiedenti asilo, in calo rispetto al 2017 quando erano quasi mille in più, pari all'8% dei 171.379 presenti in Italia.
A marzo 2018 il 45% dei Comuni aveva attivato un qualche sistema di accoglienza: solo il 16% dei profughi risulta inserito all'interno della rete Sprar, mentre più dell'80% è ospitato nei centri straordinari. Nella nostra regione sono 1.986 i migranti gestiti con lo Sprar, che rappresentano il 5,5% dei 35.869 del nostro paese.
Sono questi alcuni dei dati emersi questa mattina durante la presentazione del volume "Il diritto d’asilo. Accogliere, proteggere, promuovere, integrare" all'ufficio Pastorale Migranti di Torino. Numeri che secondo l'assessore regionale all'immigrazione Monica Cerutti sono "gestibili".
"Il Piemonte" ha proseguito la Cerutti, "sul tema immigrazione è una regione di grande sperimentazione. Ha già attuato diversi progetti: da Petrarca che ha coinvolto circa 10mila stranieri nell’apprendimento dell’italiano, fino a Vesta, che ha formato 800 operatori. Oggi sono poi 600 i minori stranieri non accompagnati accolti dalle nostre strutture".
"Abbiamo un progetto ‘For work’, a regia dell’Agenzia Piemonte lavoro," ha evidenziato l'assessore, "che mira all’inserimento lavorativo dei richiedenti asilo. A Saluzzo stiamo lavorando per un miglioramento delle condizioni dei lavoratori stagionali e ora stiamo affrontando la questione della Valsusa".
"L’importante è scongiurare il coprifuoco del buonsenso, non alimentare le paure. Ci sono migranti e migranti. Dobbiamo coinvolgerli perché divengano protagonisti del cambiamento culturale", ha concluso la Cerutti.