Si intitola “I pilastri della terra” la seconda delle tre opere vincitrici dell’edizione 2018 Opera Viva Barriera di Milano. Il manifesto, realizzato dall’artista Virginia Zanetti, è stato, infatti, selezionato dalla giuria composta da Umberto Allemandi, Pietro Gaglianò, Luigi Ratclif, Roxy in the Box, dal curatore Christian Caliandro e dall’ideatore del progetto Alessandro Bulgini.
L’opera è un vero e proprio ribaltamento della prospettiva: l’individuo sorregge il mondo, insieme ad altri, assumendo un ruolo attivo all’interno della società in cui è immerso. La rivoluzione umana di un singolo individuo può, così, concorrere alla trasformazione e al cambiamento del destino di una nazione e dell’umanità intera.
Il manifesto, dunque, intende capovolgere la prospettiva, condividendo l’esperienza con persone provenienti da ambiti differenti e creando una collettività eterogenea errante, alla ricerca di una nuova etica o spiritualità. La diversità, in questo caso – tema guida dell’edizione 2018 –, è, allora, articolata come inversione del punto di vista sulla realtà: i “pilastri” che sorreggono il mondo sono le persone che agiscono, non più in qualità di individui, bensì alla stregua di una comunità, i quali, vivendo, pensando e operando insieme, divengono agenti di trasformazione.
“I pilastri della terra”, in definitiva, ricorda il ruolo e la funzione dell’arte contemporanea, ossia: spingere i fruitori fuori dalla zona di “comfort”, verso un’area scomoda e inedita, per affrontare e attraversare quel nocciolo duro e disagevole. L’arte, quindi, è lo strumento adatto per premere, uscire, dire, per non fare finta di niente.