Il programma per la sperimentazione e testing di veicoli a guida autonoma della Città di Torino avrà il contributo tecnologico di Intel. L'azienda, siglando un protocollo d’intesa per la realizzazione di un laboratorio urbano con strade e infrastrutture tecnologiche, ha accettato di offrire il proprio contributo e la sua esperienza.
“Il lavoro da fare è molto, ma grazie a tutti i partner del progetto e ai loro know-how la città continua il suo percorso nello sviluppo e implementazione di una mobilità sostenibile a servizio delle necessità del cittadino e della città”, spiega l’assessore all’Innovazione e Smart City, Paola Pisano.
Questa sarà una delle prime occasioni in cui la tecnologia MEC verrà impiegata in applicazioni di guida autonoma su reti 5G, con la possibilità di ridurre i costi di implementazione e di esercizio rispetto alle reti mobili precedenti. Le attività di testing del laboratorio urbano della Città di Torino avverranno all’interno di un circuito che comprende ogni tipologia di strada e situazione dell’ambiente cittadino. Il percorso mette in collegamento i poli verso o dai quali si muove chi si sposta in città: sedi ospedaliere (Città della Salute) e universitarie (Politecnico, Lingotto) uffici pubblici (Palagiustizia), stazioni ferroviarie (Porta Nuova e Porta Susa) e stabilimenti industriali (polo dell’auto di Mirafiori, Powertrain, ecc.).
Il tracciato è strutturato per essere modulare: sono stati definiti percorsi di diversa lunghezza e caratteristiche, a seconda del tipo di livello del sistema di guida autonoma in sperimentazione, dei casi d’uso da testare, come delle diverse infrastrutture stradali presenti e dello sviluppo delle reti veicolari, capaci di interconnettere i veicoli in movimento.Il compito più importante per la città è la creazione di un’infrastruttura coerente con i servizi che Torino offrirà attraverso l’auto a guida autonoma. Per questo motivo il circuito è in parte già predisposto per la comunicazione I2V, così da adeguare il comportamento della vettura alle informazioni semaforiche e successivamente per una comunicazione V2I, in modo tale da consentire il trasferimento di informazioni dal veicolo all'infrastruttura stradale.