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Attualità | 13 novembre 2018, 12:02

Saitta: "Usciti dal Piano di rientro, più risorse per le strutture private accreditate"

L'annuncio dell'assessore regionale alla Sanità in occasione della presentazione del Bilancio sociale del San Camillo

Saitta: "Usciti dal Piano di rientro, più risorse per le strutture private accreditate"

Dopo anni di ristrettezze e di risparmi, la Sanità regionale può permettersi di pensare a nuovi investimenti, anche per quanto riguarda il rapporto con il settore privato convenzionato.

È quanto emerso oggi, tramite le parole dell'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, in occasione della presentazione del bilancio sociale del Presidio San Camillo.

Bilancio sociale per una realtà importante nel sistema sanitario del territorio torinese, collocato tra le colline cittadine e tramandatore di una presenza che risale ormai al 1905, quando i Camilliani cominciarono a stabilirsi lì.

Oggi, anche tramite il riconoscimento e l'accreditamento della Asl, è equiparato a ospedale pubblico con la specializzazione in riabilitazione intensiva di secondo livello. E forte e radicato è pure il legame con il mondo accademico, da Medicina a Psicologia, fino al dipartimento di Management con cui viene appunto stilato il bilancio sociale. La stessa struttura, oltre a essere cornice di day hospital, degenza ordinaria, ambulatori di riabilitazione e radiologia, è anche sede di didattica per il tirocinio universitario.

"Questi è il settimo anno del nostro bilancio, ma senza traccia di crisi - commenta Marco Salza, direttore generale del San Camillo - e accanto ai numeri c'è un patrimonio di capitale umano e di relazione, oltre alla nostra volontà di rendere conto di come utilizziamo le risorse che abbiamo a disposizione. Senza dimenticare il rapporto con l'ambiente in cui lavoriamo, visto che siamo in un territorio splendido e da preservare".

Proprio le cifre raccontano di una presenza sostanzialmente stabile nel corso degli ultimi anni. Nel 2017 sono stati 1.040 i pazienti dimessi, per un totale di 33.538 giorni di degenza e una media di 32. Particolarmente numerosa la popolazione di pazienti ortopedici (727), quindi quelli neurologici (271), mentre le persone che hanno seguito un percorso riabilitativo sono state 42. Di tutti, l'83% sono stati accolti tramite servizio sanitario nazionale. In day hospital gli ospiti sono stati 441.

Tra le prestazioni effettuate a livello ambulatoriale, su un totale di 17.032, la maggior parte è stata rieducativa (oltre 15mila), mentre tra le altre visite la maggior parte è stata legata alla fisiatria. Sono state 1150 le attività radiologiche, stabili rispetto al 2016. Sono 162 i dipendenti della struttura, di cui 149 a tempo indeterminato.

"Siamo molto soddisfatti dall'attività del San Camillo - ha detto Saitta - e ora il sistema sanitario regionale ha finalmente più risorse a disposizione, sono ripresi investimenti e assunzioni. Quindi possiamo dare risposte importanti anche a realtà come il San Camillo, con l'obiettivo comune di difendere il sistema sanitario. Una conquista, ma mai scontata, con lobby che cercano di smontarlo".

"Come Piemonte stiamo lottando per difendere questo sistema - aggiunge - e siamo riusciti a fare più efficienza e servizio a parità di risorse e ora siamo al primo posto in Italia: ci sono le condizioni per fare ancora passi avanti, anche con il privato accreditato. Speriamo di poter aumentare le risorse".

Massimiliano Sciullo

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