La Compagnia di San Paolo scopre le sue carte per il 2019 e di fatto conferma quanto fatto nel corso dell'anno che sta per concludersi, con 151 milioni di euro di erogazioni per il territorio.
Questo nonostante le incertezze che gli scenari economici e finanziari di questo periodo. "Il nostro primo obiettivo è la conservazione del patrimonio - sottolinea Francesco Profumo, presidente della Compagnia - che ha registrato un +11% nell'arco degli ultimi dieci anni mentre il totale delle fondazioni di origine bancaria ha mostrato un calo del 22%".
Dal punto di vista delle erogazioni, se CSP conferma i dati nel decennio, il resto delle Fondazioni hanno stretto i cordoni del 54%. "Una lungimiranza di cui va reso merito a chi ha gestito la Fondazione in tutto questo tempo, senza interventi straordinari, ma in una continuità di azione", dice Profumo. "E le erogazioni sono cresciute in maniera costante senza mai attingere ai fondi di stabilizzazione". Dinamiche che hanno portato Compagnia di San Paolo a crescere nel peso specifico in termini di patrimonio (dall'11 al 15,1%) sul totale delle Fondazioni di origine bancaria e raddoppiando quello delle erogazioni (dall'8 al 16% del totale).
Tornando al 2019 che verrà, oltre ai 151 milioni di erogazioni messe in previsione, altri 7 milioni andranno alle erogazioni di sistema (fondo volontariato e Fondo nazionale iniziative comuni). Ma altri 19 milioni andranno al fondo di stabilizzazione delle erogazioni "che arriverà nel 2020 a 360 milioni - commenta Alberto Anfossi, segretario generale della Compagnia - ovvero oltre due anni di erogazioni come 'batteria di riserva' in caso di turbolenze di varia natura". E altri 20 milioni saranno destinati ai fondi per le erogazioni nei settori rilevanti. "Il che ci permette di guardare al medio termine con una certa tranquillità, che di questi tempi non è poco", sottolinea Anfossi.
Più in generale, tra i vari settori interessati dalle erogazioni, Compagnia "punta sulla resilienza, ma anche sullo sviluppo, con un occhio di riguardo per le fragilità, ma anche massimizzando gli interventi ricerca e innovazione".
Ridotte a ciò che è indispensabile le erogazioni a fondo perduto, "per favorire i processi virtuosi di sviluppo e ottimizzazione delle risorse disponibili", spiega ancora il segretario generale.
A livello di portafoglio, Intesa Sanpaolo continua a pesare per circa un terzo, mentre il resto prosegue nel cammino di diversificazione tra rischio e rendimento negli investimenti. "Una composizione che ci fa guardare con una certa fiducia all'oggi e al domani", conclude Anfossi. "La discesa in Intesa è legata al rispetto di quanto previsto nel Protocollo, unitamente alla valutazione della volatilità dei mercati".
Proprio quella volatilità che negli ultimi mesi ha colpito duramente il titolo in Borsa, ma che non preoccupa, come conferma Profumo. "Crediamo di essere sulla strada giusta".